Sprofondò in mare 1200 anni fa: ecco come “visitare” Heracleion, l'”Atlantide” d’Egitto
Per 1200 anni è stata sepolta sotto i fondali del Mar Mediterraneo, inghiottita molto probabilmente a seguito di un terremoto: si tratta della città di Heracleion (per i greci) o Thonis (per gli antichi egizi) e, come racconta La Stampa, potrà ora essere esplorata grazie alla mappa interattiva creata dall’European Institute for Underwater Acheology con i dati archeologici raccolti in questi anni di scavi. Dai relitti delle navi ai templi, dai palazzi alle statue, tutti i reperti possono essere "visitati" attraverso video e fotografie. I primissimi resti sono stati rinvenuti a trenta metri di profondità nel 2000 al largo di Abukir, vicino ad Alessandria d’Egitto.
In diciassette anni sono stati rimossi dai fondali della baia di Abukir 64 antichi relitti di navi e oltre 700 ancoraggi. Sotto la sabbia sono state trovate anche statue giganti con geroglifici, monete d'oro e scritte in greco antico oltre ad una serie di manufatti religiosi, tra cui una colossale statua in pietra di Hapi, il dio egizio della piena del Nilo, la più grande mai rinvenuta. Barry Cunliffe, archeologo dell’Università di Oxford, ha descritto la scoperta archeologica come "travolgente" poiché "i reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, si sono stupendamente conservati per secoli".
Franck Goddio, altro archeologo che ha partecipato agli scavi, ha aggiunto: "Siamo solo all’inizio della nostra ricerca. Probabilmente dovremo continuare a lavorare per i prossimi 200 anni perchè Thonis-Heracleion possa essere pienamente scoperta e compresa". Per ora non è ancora noto per quale motivo la città sia sprofondata sotto il mare: l'ipotesi più probabile è che sia collassata su se stessa dopo una violentissima scossa di terremoto, anche se non è escluso che a sommergerla sia stata un'inondazione.