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Sparatoria in scuola Usa. Obama: “Sono frustrato, succede ogni giorno”

La nuova tragedia delle armi è avvenuta in Oregon. Lo sparatore si era barricato all’interno dei bagni dell’istituto e lì, forse, si è suicidato.
A cura di Biagio Chiariello
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Ancora terrore negli USA. Ancora una volta è una scuola ad essere teatro di una sparatoria, questa volta avvenuta in un liceo dell'Oregon, il Reynold High School di Troutdale, 20 km a est di Portland, dove sono stati segnalati diversi feriti e uno studente morto. I funzionari della Multnomah County Sheriff hanno che i primi colpi sono stati sentiti subito dopo le 8 (ora locale), poco prima che iniziassero le lezioni. Lo sparatore sarebbe stato rinvenuto cadavere dopo essere stato costretto dalla polizia, intervenuta in forze, a rifugiarsi all'interno dei bagni dell’istituto. Secondo uno studente ci sarebbe anche un insegnante tra i feriti. "La situazione si è stabilizzata, il cecchino è morto. E’ confermato", si legge in un comunicato della Oregon State Police, diffuso circa un'ora dopo la sparatoria. “Più agenzie hanno risposto e le squadre tattiche stanno evacuando studenti e personale”. Il sergente Steve Alexander, un portavoce dell'ufficio dello sceriffo della Contea di Multnomah, ha riferito che secondo la polizia ci sarebbe stato un solo attentatore, nonostante i rapporti iniziali avessero parlato di 3 persone coinvolte nella sparatoria.

L'ennesima sparatoria negli USA delle armi libere

La sparatoria è l'ultimo di una lunga serie di sanguinosi incidenti avvenuti nel corso delle ultime settimane negli Stati Uniti. Il 23 maggio, uno studente con problemi mentali, figlio di un regista di Hollywood, si è presentato armato in un campus universitario a Santa Barbara, a nord di Los Angeles, uccidendo sei persone, prima di rivolgere l’arma contro sé stesso. Il 5 giugno, un uomo armato ha ucciso una persona e ferito altre due in un campus universitario di Seattle, in quello che il sindaco ha denunciato come l'America una "epidemia di violenza armata” che ha colpito l’America. Domenica scorsa, una coppia sposata ha ucciso due agenti di polizia in una pizzeria Las Vegas,  successivamente hanno rivolto le armi contro di sé togliendosi la vita a vicenda nel rispetto di un apparente patto suicida. Il controllo delle armi è una questione che da anni è oggetto di aspre polemiche negli Stati Uniti, dove il diritto di portare armi è sancito dalla Costituzione. Lo è proprio come i diritti fondamentali della libertà di parola e di religione.

L'ira di Obama dopo la sparatoria: "Mi sento frustrato"

Poche ore dopo la tragedia, il presidente americano Barack Obama ha commentato l’accaduto riprendendo l'annoso problema della violenza dovuta alla diffusione delle armi da fuoco. "Siamo l'unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose" ha scritto durante un dialogo con gli utenti del social media Tumblr. "Gli Stati Uniti – ha aggiunto Obama – dovrebbero vergognarsi per l’incapacità di varare leggi più severe sulle armi da fuoco. I politici sono terrorizzati dalla Nra", la potente lobby delle armi USA. "Io rispetto la tradizione e il diritto a possedere le armi – ha aggiunto Obama – ma è incredibile che non si riesca nemmeno a varare una legge che prevede i controlli preventivi su chi vuole acquistare delle armi".

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