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Sparatoria in negozio a Jacksonville, 4 morti. Svastiche sulle armi del killer 21enne: “Odio razziale”

Nuova strage armata negli Stati Uniti: un ragazzo di 21 anni ha aperto il fuoco ieri in un negozio di Jacksonville uccidente due uomini e una donna, tutti afroamericani, poi si è suicidato. La polizia: “Delitto alimentato da odio razziale, nei manifesti del killer disgustosa ideologia”.
A cura di Ida Artiaco
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Ennesima strage armata negli Stati Uniti. A Jacksonville, in Florida, un ragazzo di 21 anni, la cui identità deve ancora essere confermata, ha aperto il fuoco in un negozio, uccidendo tre afroamericani, due uomini e una donna. Il killer, bianco, armato di fucile d'assalto e pistola, e vestito con abiti militari, si è poi suicidato.

Secondo gli inquirenti, si è trattato di un delitto spinto da odio razziale, come ha sottolineato lo sceriffo T.K. Waters, che ha parlato di "disgustosa ideologia di odio" ritrovata in alcuni manifesti scritti dal ragazzo e conservati nel suo pc.

Il negozio nel quale è avvenuta la sparatoria, che fa parte della catena "Dollar general", si trova vicino al campus della Edward Waters University, un piccolo ateneo storicamente afroamericano, in cui il killer ha provato a entrare prima della sparatoria.

Prima di compiere la strage, l'omicida ha chiamato i genitori chiedendo loro di diffondere sui social media il suo manifesto razzista in cui diceva di "odiare i neri" e di volerli uccidere. Le armi appartenevano all'assalitore, che abitava in zona, a Clay County, e non ai suoi genitori. Sulla pistola usata per uccidere i tre uomini aveva apposto una svastica. Stando a quanto riferito, il 21enne era già stato arrestato ed era stato sottoposto in passato a un regime di cure perché affetto da problemi mentali nel 2017.

"Tutto questo è inaccettabile – ha commentato la sindaca Donna Deegan -. Una sparatoria già è troppo, ma queste sparatorie di massa sono davvero difficili da sopportare".

L'episodio è avvenuto nel giorno del quinto anniversario del cosiddetto Landing Shooting, la sparatoria avvenuta il 26 agosto 2018 proprio a Jacksonville, in un torneo di videogame. L'assalitore, David Katz, aveva ucciso due persone, ferito altre dieci e poi si era tolto la vita.

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