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Sparatoria in California: 14 i morti, uccisi i presunti killer. Obama: “Forse terrorismo”

L’attacco compiuto in un centro per disabili durante una festa di Natale. Un uomo e una donna ritenuti i due killer, Syed Farook di 28 anni e Tashfeen Malik di 27, sono stati uccisi nello scontro con la polizia dopo un inseguimento. Il Presidente: “Il movente forse è una lite sul luogo di lavoro”.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE – 18.30 – Obama: "Forse terrorismo, ma non sappiamo ancora il movente" –Barack Obama ammette di non conoscere ancora il motivo che ha spinto i due killer ad aprire il fuoco ieri a San Bernardino. L'ha rimarcato, parlando della strage in diretta tv dallo Studio Ovale della Casa Bianca dove ha riunito il Consiglio per la sicurezza nazionale. "L'Fbi sta indagando" ha aggiunto, "andremo fino in fondo". Potrebbe trattarsi di terrorismo? "Non lo sappiamo. E' possibile", ha detto il presidente USA, aggiungendo che la causa scatenante, potrebbe anche essere anche una lite coi colleghi di lavoro di Farook. "Dobbiamo capire la natura del rapporto tra l'autore dell'attacco e i suoi superiori al lavoro. Dobbiamo aver maggiori dettagli" ha detto ancora Obama.

Sono almeno 14 le vittime e 18 i feriti di una sparatoria avvenuta ieri in un centro per disabili di San Bernardino, in California. Alle 11 ora locale due persone pesantemente armate sono entrate aprendo il fuoco al blocco 1300 di Waterman Avenue, vicino Orange Show Road, in un centro di servizi sociali della cittadina americana. I killer hanno aperto il fuoco nella sala in cui si stava svolgendo la festa di Natale dei dipendenti. Il Capo della polizia di San Bernardino ha precisato che a sparare sono state solo due persone identificate come Syed Farook, un 28enne ex dipendente del centro per disabili teatro della strage e Tashlim Malik, di 27 anni. Lo sceriffo Jarrod Burguan ha spiegato che l'uomo e la donna erano coinvolti in un rapporto, ma non ha rilasciato altri dettagli. I due killer hanno sparato per 30 secondi, fermandosi per ricaricare e colpendo ancora. Poi la fuga a bordo di un suv nero mentre sul posto interveniva la polizia e le squadre di artificieri. In diretta televisiva sono state trasmesse le immagini dell’inseguimento e uno scontro a fuoco tra la polizia e i presunti killer che si sono sbarazzati di diversi tubi esplosivi lanciandoli dal finestrino. L'auto è stata crivellata di colpi. Entrambi, sia l’uomo che la donna, sono rimasti uccisi. Nello scontro a fuoco è rimasto ferito anche un poliziotto, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

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Un terza persona è stata fermata – Oltre ai due killer uccisi una terza persona, che è stata vista scappare vicino all’auto, è stata arrestata ma per il momento non è chiaro se è coinvolta nella strage. Per quanto riguarda il movente, l’Fbi ha fatto sapere che non è ancora chiaro se si tratti di terrorismo, anche se rimane una possibilità. Fonti citate dal New York Times sostengono che l’uomo di recente aveva litigato con i suoi colleghi. Inoltre il quotidiano cita un testimone oculare il quale avrebbe detto che uno degli attentatori sarebbe un impiegato del centro che aveva lasciato il posto di lavoro qualche ora prima della strage. Il padre di Syeed Farook si è detto scioccato del possibile coinvolgimento del figlio.  “Non mi è stato detto nulla ancora”, ha detto al New York Daily News. L’uomo ha descritto il figlio come una persona molto religiosa, che “andava al lavoro, tornava, pregava. È un musulmano”. Quella di San Bernardino è la peggiore sparatoria di massa avvenuta negli Stati Uniti dopo l'attacco alla scuola elementare di Newtown, nel Connecticut, dove tre anni fa morirono 26 tra bambini e adulti. Ancora una volta il presidente Barack Obama è tornato a parlare della violenza causata dalle armi e ha invocato misure bipartisan per garantire la sicurezza dei cittadini americani.

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