Spagna, vendono la figlia 14enne per 5mila euro e un furgone: arrestate tre persone
Si erano recati alla Guardia Civile lo scorso 19 aprile sostenendo di non sapere che fine avesse fatto la figlia 14enne. I due avevano ribadito più volte di non averne più notizie e di non riuscire a mettersi in contatto con lei e che l’avevano vista per l’ultima volta a Pedrera, a circa 130 chilometri da Siviglia, nel sud della Spagna. Ma dopo oltre un mese di ricerche e di indagini, le autorità sono riuscite finalmente a scoprire dove si trovasse la ragazza e come fossero andate realmente le cose.
Non scomparsa, ma ceduta
A partire dal giorno della denuncia della scomparsa, la Guardia Civile aveva avviato ricerche approfondite per trovare la ragazza in tutta la Spagna, per poi allargare il raggio delle ricerche all’intera Europa. Dopo molti sforzi, le autorità erano riusciti a localizzare la 14enne nella cittadina slovena di Obrezje, al confine con la Croazia.
La giovane era diretta in Romania insieme ad un uomo le cui iniziali sono V.M. e che, in seguito, sarebbe stato identificato come il compratore della ragazza. Le circostanze avevano fatto nascere nella Guardia Civile il sospetto che la vicenda fosse più complicata di come appariva e che la 14enne non fosse scomparsa o scappata di casa, ma che potesse essere stata venduta dai genitori al suo accompagnatore, cosa accertata, in seguito, grazie ad alcune testimonianze rivelatesi fondamentali.
I genitori della ragazza, entrambi di origine romena, avevano accettato di vendere la figlia ad un connazionale residente a Lucena del Puerto, a 80 chilometri da Siviglia. La giovane, quindi, non era scomparsa perché rapita da qualcuno né si era allontanata volontariamente ma aveva semplicemente accettato quanto stabilito dalla madre e dal padre.
La ricostruzione della compravendita
Appurato quanto sopra, le autorità avevano fatto in modo che la 14enne trovasse rifugio in un centro d’accoglienza sloveno e avevano continuato a seguire il suo accompagnatore, che è stato arrestato in Romania a maggio grazie ad un mandato d’arresto europeo. Nel documento lo si accusa, tra le altre cose, di aver abusato sessualmente di una persona con meno di 16 anni e di aver indotto un minore ad abbandonare la propria abitazione.
Dall’inizio delle indagini al loro arresto, i genitori della ragazza, C.B. e A.I.B, non hanno mai confessato come fossero andate realmente le cose e sono state arrestati e accusati, insieme a V.M., di traffico di esseri umani.
Stando alla ricostruzione finale diramata dalla stampa spagnola,i genitori avrebbero chiesto al padre di V.M. una somma pari a 5mila euro e un furgone per consentire all’uomo di portare con sé la 14enne. I due si sarebbero poi rivolti alle autorità per non aver ricevuto interamente quanto pattuito.