Spagna, la storia della bimba cresciuta nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Salamanca
Il reparto di terapia intensiva pediatrica dell'Ospedale di Salamanca è diventato ormai la sua casa; i medici e gli infermieri la sua famiglia. Quando vi arrivò infatti aveva solo pochi mesi, e in rianimazione ci finì per curare una malattia respiratoria cronica. E ancora oggi vive lì. In città è ormai conosciuta come "la bambina dell'ospedale".
È la storia, proveniente dalla Spagna, di una bambina di appena due anni che dopo essere stata abbandonata dalla famiglia è stata affidata alla Giunta regionale locale. "È la figlia del nostro Ospedale. Noi ormai siamo la sua famiglia", ha raccontati il primario di pediatria Eduardo Consuegra. Tra tubi, macchinari e tutte le attrezzature che si trovano in un reparto di terapia intensiva, i sanitari sono stati capaci di creare uno spazio accogliente affinché la piccola si senta praticamente a casa, nonostante abbia ancora bisogno di cure che richiedono una supervisione quasi continua. Tutti in questi anni le hanno comprato vestitini, giocattoli. Oggi però la sua situazione di salute è migliorata e, nonostante il fatto che la malattia da cui è affetta non abbia una cura, in futuro potrà affrontare la vita di tutti i giorni.
Secondo quanto riferisce La Gaceta, giornale di Salamanca, molto presto la bambina verrò accudita in un centro di accoglienza; intanto, però, sono iniziate le ricerche per trovarle una famiglia affidataria disposta a dedicarle tutto l'affetto di cui ha bisogno, ma soprattutto consapevole di essere una persona affetta da patologie che necessitano di cure. Tra i bip delle macchine e l’odore dei farmaci, qualcosa di strano già aleggia nel reparto della terapia intensiva: la sensazione che l’addio sia vicino. "L'attaccamento che si è generato è molto grande – spiegano i medici -. Anche se non lo cerchi, è qualcosa di involontario. Un legame che ti spinge ad andare a trovarla tutti i giorni o a fare videochiamate nei giorni di riposo per poterla salutare".