Sottomarino Titan, il tedesco tra i passeggeri del sommergibile nel 2021: “Fu operazione kamikaze”
Arthur Loibl, un avventuriero e uomo d'affari tedesco in pensione di 61 anni, è stato uno dei primi appassionati ad essersi rivolto ad OceanGate, compiendo la stessa immersione del sommergibile imploso per visitare il relitto del Titanic. Ieri, quando c'erano ancora alcune speranze di individuare il Titan e trarre n salvo i cinque membri dell'equipaggio, l'uomo ha rilasciato un'intervista alla Bild definendo quell'esperienza di alcuni anni fa una "operazione kamikaze".
Loibl ha raccontato di aver avuto per la prima volta l'idea di vedere il relitto del Titanic durante un viaggio al Polo Sud nel 2016. All'epoca una compagnia russa offriva le immersioni per mezzo milione di dollari, ma quando l'anno dopo la statunitense OceanGate annunciò la propria operazione colse al volo l'occasione, pagando 110mila dollari per un'immersione nel 2019 che tuttavia fallì perché il primo sommergibile non riuscì a superare i collaudi.
Due anni dopo il 61enne tedesco ha intrapreso l'impresa con successo insieme al Ceo di OceanGate Stockton Rush, al subacqueo francese ed esperto del Titanic Paul-Henri Nargeolet (entrambi morti ieri a bordo del Titan) e a due uomini inglesi. "Immaginate un tubo lungo pochi metri con una lastra di metallo come pavimento. Non si può stare in piedi, non ci si può inginocchiare. Tutti sono seduti vicini o uno sopra l'altro", ha ricordato, spiegando che durante la discesa e la salita di 2 ore e mezza le luci sono state spente per risparmiare energia e l'unica illuminazione proveniva da un bastoncino fluorescente.
Che la discesa verso i fondali oceanici sarebbe stata piena di rischi è stato subito chiaro: "La mia missione era la quinta – ha raccontato Loibl – ma siamo anche entrati in acqua con cinque ore di ritardo a causa di problemi elettrici". Poco prima della partenza, inoltre, si è strappata la staffa di un tubo di stabilizzazione del sommergibile, un pezzo fondamentale che avrebbe dovuto garantire equilibrio al Titan durante la discesa. "È stato riattaccato con delle fascette. Ma questo non mi ha preoccupato neanche un po'".
Loibl ha descritto le condizioni a bordo del sommergibile: "Servono nervi saldi, non devi essere claustrofobico e devi essere in grado di stare seduto a gambe incrociate per dieci ore". La temperatura all'interno del Titan sarebbe stata di appena 4 gradi e a bordo, naturalmente, erano assenti servizi igienici. Insomma, un viaggio tutt'altro che confortevole e pieno di pericoli. "All'epoca ero un po' ingenuo, guardando indietro penso sia stata una operazione kamikaze", ha concluso il 61enne tedesco.