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L'implosione del sottomarino Titan

Sottomarino Titan, il Ceo ignorò avvisi sulla sicurezza: “Mi dicono troppo spesso ucciderai qualcuno”

Stockton Rush, deceduto nell’implosione del sottomarino Titan in cui sono morte cinque persone, avrebbe ripetutamente ignorato gli allarmi sulla sicurezza del mezzo. Lo prova uno scambio di email con uno dei principali specialisti di esplorazione in acque profonde Rob McCallum.
A cura di Antonio Palma
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Il Ceo di OceanGate, Stockton Rush, deceduto nell‘implosione del sottomarino Titan in cui sono morte cinque persone avrebbe ripetutamente ignorato gli allarmi sulla sicurezza del mezzo da lui voluto, ritenendoli infondati e considerando una eventuale certificazione del sommergibile solo tempo sprecato. È quanto emerge dal racconto di un ex collaboratore della società, Rob McCallum, uno dei principali specialisti di esplorazione in acque profonde che ha lasciato l'azienda già cinque anni fa proprio perché pensava che il suo fondatore fosse troppo frettoloso e anticipasse le cose a discapito della sicurezza.

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Lo scambio di email di Stockton Rush sulla sicurezza del sommergibile 

"Stockton Rush era un tipo a tutta velocità ma nell'industria dei sommergibili, a profondità estreme, è tutta una questione di precisione e controllo. Nulla può essere lasciato al caso" ha dichiarato l'uomo, rivelando che gli avvertimenti sulla sicurezza del sommergibile Titan sarebbero stati ripetutamente respinti dall'amministratore di OceanGate. A confermare il suo racconto uno scambio di e-mail consultato dalla bbc. "Penso che tu stia potenzialmente mettendo te stesso e i tuoi clienti in una dinamica pericolosa. Nella tua corsa verso il Titanic stai rispecchiando quel famoso grido: È inaffondabile" diceva Rob McCallum al Ceo che però bollava le critiche alle misure di sicurezza di Titan come "bugie infondate" da parte di "operatori del settore" che stavano cercando di impedire ai "nuovi concorrenti di entrare nel loro piccolo mercato".

McCallum, che era tra i vari esperti del settore che nel 2018 firmarono una lettera che avvertiva Rush di possibili problemi "catastrofici" con lo sviluppo di Titan, ha detto alla BBC di aver ripetutamente esortato OceanGate a richiedere la certificazione per il Titan prima di utilizzarlo per tour commerciali. La società ha dichiarato nel 2019 di non averlo fatto certificare da organi terzi perché questo significava che il sommergibile avrebbe dovuto subire un "ciclo di approvazione pluriennale" con notevole perdita di tempo.

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Il Titan non era certificato

"Fino a quando un sottomarino non viene classificato, testato e provato, non dovrebbe essere utilizzato per operazioni commerciali di immersione profonda. Vi imploro di prestare ogni attenzione durante i test e le prove in mare e di essere molto, molto conservatori", scriveva Rob McCallum che poi si è calato sul fondo dell'Oceano dove si trova il relitto del Titanic con un altro sommergibile costruito per sole due persone, realizzato da un'altra società.

"Per quanto apprezzi l'imprenditorialità e l'innovazione, stai potenzialmente mettendo a rischio un intero settore" diceva McCallum. "Abbiamo sentito troppo spesso grida infondate di ‘ucciderai qualcuno'. Lo prendo come un grave insulto personale" ribatteva  Stockton Rush, sottolineando: "L'approccio innovativo e focalizzato sull'ingegneria di OceanGate va contro l'ortodossia sommergibile, ma questa è la natura dell'innovazione".

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I passeggeri venivano avvisati dei pericoli e firmavano una liberatoria

Un atteggiamento confermato anche da dichiarazioni più recenti come quella dello scorso anno quando il Ceo diceva: "Se vuoi solo essere al sicuro, non alzarti dal letto, non salire in macchina, non fare niente". Anche Un ex dipendente di OceanGate, David Lochridge, ha raccontato di aver espresso preoccupazione per le pratiche di sicurezza dell'azienda e per questo licenziato.

Ai passeggeri che intendevano salire a bordo del Titan la società però ha sempre fatto firmare deroghe alla sicurezza che menzionavano ripetutamente la possibilità di morte. "Prima ancora di salire sul mezzo, c'è una lunga, lunga lista da firmare che menziona la morte tre volte a pagina uno", ha raccontato ad esempio Mike Reiss, produttore dei Simpson che ha fatto un viaggio sul Titan la scorsa estate per visitare il relitto del Titanic.

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