Sottomarino avvistato in Svezia, possibile operazione di spionaggio russo
Il sottomarino russo, il confine violato e il gran segreto. Sembra la trama dei film di spionaggio tanto popolari dopo la caduta del Muro o il racconto di una delle tante scaramucce occorse negli anni più tesi della Guerra Fredda. Ed invece è l'accusa che la Svezia muove alla Russia ora, nel 2014. Secondo quanto ricostruito dalla stampa baltica, una "buona fonte" avrebbe informato la Marina dell'avvistamento di un sottomarino nell'arcipelago di Stoccolma, dal che cielo, mare e terra sono attraversati dai mezzi militari svedesi che cercano una traccia, un segnale della presenza straniera.
Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, l'esperto di questioni militari Giuliano Ranieri avalla l'ipotesi maggiormente accreditata dai media svedesi, ossia che quel sottomarino sia russo. Non solo, perché potrebbe trattarsi di un battello della classe Kilo, che normalmente fa base a Kronshtadt o Baltiysk e la cui maggiore qualità è la silenziosità. Caratteristica che rende l'imbarcazione particolarmente idonea a missioni di intelligence. Considerata la questione ucraina, l'ipotesi appare veritiera, dato che potrebbe trattarsi di un'incursione russa avente l'obiettivo o di reperire informazioni o di intimorire l'Occidente.
Non si tratterebbe certo della prima volta che una simile strategia viene messa in campo da una delle forze impegnate in una guerra fredda. La vicenda, per attori e geografia, ricorda infatti quella di Whiskey 137, il sottomarino russo che si arenò davanti a Karlskrona, in terra svedese. Venne ribattezzato ironicamente dalla stampa "Whiskey on the rock", nome che sarebbe calzato a pennello ad un cocktail. Eppure intorno a quell'aperitivo si intrecciarono tensioni, paure e una diplomazia fittissima che alla fine permise al mittente di riprendersi la sua sgradita "missiva".