Sospesa pena di morte per Lisa Montgomery, la prima donna condannata all’iniezione letale
Lisa Montogomery è salva. L'esecuzione della prima donna nel braccio della mortein 67 anni, non si farà. A otto giorni dall'insediamento del neopresidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden, contrario alla pena di morte, il tribunale presieduto dal giudice Patrick Hanlon ha concesso la sospensione dell'esecuzione di Lisa Montgomery, rea di aver ucciso una giovane donna incinta, squarciandole la pancia per rapire la figlia che portava in grembo. Montomery avrebbe dovuto essere giustiziata con iniezione letale.
“Alla signora Montgomery sono state diagnosticate menomazioni cerebrali fisiche e malattie mentali multiple, e tre esperti sono dell’opinione che, sulla base della condotta e dei sintomi riferiti loro dal legale, la percezione della realtà della signora Montgomery sia attualmente distorta e compromessa” ha annunciato il giudice responsabile della decisione. Soddisfazione dalla difesa di Montgomery, il cui avvocato, Kelley Henry ha sottolineato come l'esecuzione fosse, in virtù dei disturbi mentali della 52enne “inadatta all’esecuzione ai sensi dell’Ottavo Emendamento”.
L'omicidio di Bobbie Jo Stinnett risale al 2004, in Missouri, quando Lisa fissò un incontro con la vittima fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane allevati dalla donna, incinta di otto mesi. Entrata in casa, strangolò la vittima le tagliò il ventre con un coltello per estrarre la neonata, ancora viva, per rapirla. La piccola si salvò, ma per la madre non ci fu niente da fare. Lisa Montgomery fu arrestata e condannata poco dopo. Sin dal primo momento la difesa ha puntato sull'infermità mentale mettendo in rilievo i danni psicologici riportati dall'imputata per gli abusi subiti durante l'infanzia.