Sopravvive in mare per 18 ore aggrappato ad un pallone di calcio: l’incredibile storia di Ivan
È una storia che ricorda incredibilmente da vicino quella di Chuck Noland (Tom Hanks) e del suo ‘Wilson' in Cast Away quella che arriva dalla Grecia, dove un turista della Macedonia del Nord deve la propria vita ad un pallone da calcio.
Il 30enne Ivan si stava godendo il mare di fronte alla spiaggia di Kassandra, quando una forte corrente lo ha trascinato via, come riportano i media locali. Mentre finiva alla deriva, i suoi amici hanno cercato di allertare la guardia costiera, ma era troppo tardi: di Ivan non c'era più nessuna traccia.
Era il 9 luglio e quando sembravano ormai perse le speranze, il 30enne è stato incredibilmente avvistato da un elicottero dell'aeronautica militare. Erano passate 18 ore: era ancora vivo e, come accennato, si teneva a galla su un pallone da beach soccer rosso, giallo e blu capitatogli tra le mani per miracolo.
È stato lo stesso Ivan a raccontarlo ai medici e agli infermieri che gli hanno poi prestato assistenza al centro sanitario di Kassandra, dove è stato trovato in buone condizioni di salute.
"Sono stata tenuta al corrente dell'andamento delle operazioni di salvataggio e sono molto felice del lieto fine dell'avventura del giovane", ha scritto su Facebook la sindaca della città Anastasia Chalkia, condividendo una foto on il pallone accanto al padre di Ivan fuori dall'ospedale.
La vicenda non manca di un curioso particolare. La palla alla quale Ivan deve la vita è di proprietà di Tryphon e Thanos, due fratellini di 11 e 6 anni , che ci avevano giocato 10 giorni prima sull'isola di Lemno. I bambini l'hanno smarrita quando è finita nell'oceano ed è stata spazzata via dalle maree.
È stata la loro madre a riconoscerla in tv: la palla avrebbe quindi viaggiato alla deriva per oltre 150 chilometri verso Ovest. Fono a incrociare il suo percorso con quello di Ivan.