Somalia, attentato dei miliziani al-Shebaab in un hotel: 13 morti

E' di almeno tredici morti il bilancio di un attentato compiuto all'alba all'hotel Sahafi a Mogadiscio: tra le vittime ci sono anche deputati e uomini dell'esercito somalo. L'attacco è stato rivendicato dai miliziani di al-Shebaab, legati ad Isis, che hanno ammesso di aver colpito deliberatamente una struttura alberghiera frequentata quotidianamente da diplomatici e militari. Gli jihadisti hanno fatto esplodere un ordigno posizionato a bordo di un'automobile, lanciata a tutta velocità contro l'ingresso dell'edificio. Il ka.ikaze ha fatto da "ariete" per l'ingresso immediatamente successivo di decine di uomini armati. Testimoni hanno riferito di una serie di forti esplosioni e del crepitare di colpi di fucili da guerra.

Stando a quanto riferito da fonti somale il bilancio delle vittime potrebbe non essere ancora definitivo. Gli scontri, infatti, sono andati avanti per almeno tre ore. Secondo un funzionario della polizia somala, il maggiore Osman Ali, "i miliziani armati di mitragliatrici sparavano da un tetto". Tra le vittime, anche il proprietario dell'hotel, che sorgeva a poche centinaia di metri dalla caserma di polizia. Sul luogo della strage sono intervenuti anche gli uomini dell’Amisom, la Missione dell’Unione Africana in Somalia, che da tempo ha preso parte alla guerra delle truppe somale contro gli Shebaab. Sono stati proprio i militari dell’Unione africana a diffondere in tarda mattinata la notizia che l’attacco era "sotto controllo".

Da anni gli estremisti islamici di al-Shebaab hanno avviato una strategia del terrore volta a disarcionare il governo somalo, sostenuto dalla comunità internazionale: di frequente sono stati compiuti attentati, spesso come accaduto stamattina in hotel ed edifici frequentati da diplomatici e militari.