Somalia: almeno 60 morti in un attentato kamikaze a Mogadiscio
Nessuna pace per uno dei Paesi più martoriati del corno d'Africa, la Somalia. Questa mattina una violenta esplosione ha squassato il centro della capitale Mogadiscio, provocando decine di morti e feriti. Secondo le prime informazioni ci sarebbero almeno 65 morti e oltre una cinquantina di feriti.
Secondo le prime testimonianze raccolte sul luogo dalla Reuters, un kamikaze a bordo di un camion bomba si è fatto saltare in aria contro un ufficio governativo nella zona dei Ministeri, in particolare nelle vicinanze del Ministero dell'educazione. Il luogo dell’esplosione era molto affollato anche perché era giorno di esami per centinaia di studenti somali. La Somalia è da decenni ormai attraversata da guerre e violenti combattimenti tra fazioni politiche e religiose ed è continuamente soggetta ad attentati ed esplosioni. Questa volta, però, è stato colpito il cuore della capitale, una zona ritenuta molto sicura perché saldamente in mano alle forze governative e controllata dai militari dell'Unione Africana, inviati in Somalia come forza di interposizione per evitare scontri tra le fazioni in lotta.
L'attacco suicida è stato già rivendicato da un gruppo di fondamentalisti islamici, al-Shabaab, facente parte di quella rete del terrore che sta insanguinando la regione e legato anche ad al-Qaeda. Secondo la tv araba al-Jazeera, quello di oggi è uno degli attacchi più violenti messo in atto dagli Shabab, che combattono contro il governo centrale somalo.
Tutta la Somalia deve fare i conti con un disastro umanitario incredibile, causato da decenni di guerre e violenze anche sulla popolazione civile. Come se non bastassero le calamità naturali come la siccità e la carestia che riducono alla fame la popolazione, a martoriare il popolo somalo ci pensano i signori della guerra e le milizie islamiche che vogliono instaurare un governo integralista.