Soldato spara davanti alla sinagoga a Djerba, in Tunisia: 4 morti e 9 feriti, ucciso l’attentatore
Nell'isola di Djerba, in Tunisia, quattro persone sono morte in una sparatoria presso la sinagoga di Ghriba, dove si stava tenendo un pellegrinaggio. Ad aprire il fuoco è stato un militare in servizio presso il centro navale della Guardia nazionale che in precedenza aveva ucciso un suo collega. Successivamente l'uomo ha cercato di raggiungere la sinagoga dove ha deliberatamente aperto il fuoco indiscriminatamente contro le unità di sicurezza di stanza nel luogo, che hanno risposto impedendogli di raggiungere il tempio. I deceduti sono lo stesso assalitore, due membri delle forze dell'ordine e due visitatori. I feriti sarebbero almeno nove.
La strage è stata commessa nella serata di ieri. Il ministero dell'Interno tunisino ha fatto sapere che l'interno e l'esterno della sinagoga sono stati messi in sicurezza e che le ricerche delle autorità continuano per scoprire "le ragioni di questo attacco codardo". La sinagoga di Ghriba – secondo la leggenda – ha circa 2500 anni ma venne ricostruita alla fine del XIX secolo sul sito del precedente edificio del VI secolo.
L'edificio, considerato il più antico luogo sacro per ebrei dell'Africa, era ed è tuttora meta di un pellegrinaggio con migliaia di visitatori da tutto il mondo. Per accedere alla sinagoga bisogna sottoporsi a vari controlli di sicurezza, soprattutto dopo che nel 2002 il luogo fu oggetto di un sanguinoso attentato poi rivendicato dall'ala locale di Al Qaida: un camion fu fatto esplodere all'ingresso, i morti furono 20.
La Tunisia non ha legami diplomatici con Israele, ma agli israeliani è consentito l'ingresso nel Paese come membri di tour organizzati a Ghriba per pellegrinaggi. La Tunisia, prevalentemente musulmana, ospita una delle più grandi comunità ebraiche del Nord Africa. Sebbene ora contino meno di 1.800 persone, gli ebrei hanno vissuto in Tunisia sin dall'epoca romana.