Slovacchia, un anno fa veniva ucciso il giornalista Jan Kuciak: manifestazioni in 30 città
È trascorso un anno dall’omicidio di Jan Kuciak, il giovane reporter slovacco trovato morto con la fidanzata nel suo appartamento. Dopo un anno in una trentina di città della Slovacchia la gente è scesa in piazza per manifestare in memoria del giornalista. Già subito dopo i delitti che hanno sollevato una ondata di indignazione in tutta Europa decine di migliaia di persone erano scese in piazza nelle principali città del Paese per ricordare la coppia. Jan Kuciak – che aveva ricevuto diverse minacce per aver denunciato casi di corruzione, evasioni fiscali e frodi erariali – aveva ventisette anni come la fidanzata Martina Kusnirova. Gli inquirenti hanno accusato quattro persone dell'esecuzione di Kuciak e sospettano di un controverso imprenditore come possibile mandante, ma i genitori del giovane reporter non credono affatto che il caso sia risolto e sono pessimisti sul fatto che la verità venga davvero a galla. I corpi di Jan Kuciak e della fidanzata Martina Kusnirova furono trovati il 23 febbraio 2018 nella loro casa a Velka Macia nei pressi di Trnava. Secondo la polizia i due erano stati uccisi a colpi di pistola due giorni prima, il 21 febbraio. “Risolvere l'omicidio di Kuciak è la priorità del nostro governo”, è quanto ha affermato il premier Peter Pellegrini che ha preso il posto di Robert Fico, caduto proprio in seguito alle mobilitazioni esplose per il caso Kuciak.
“Kuciak stava indagando su un caso di corruzione trans-frontaliera e sulle connessioni di alcuni uomini di potere con diverse reti mafiose. Da allora, il Centro Europeo per la Libertà di Stampa e dei Media (Ecpmf) ha monitorato lo stato della libertà d'informazione in Slovacchia”, scrivono in una nota congiunta i firmatari di un appello che chiede alle istituzioni slovacche di esaminare le responsabilità dello Stato nella mancata prevenzione dell'omicidio. Fra loro lo stesso Ecpmf, la Federazione europea dei giornalisti, Reporter senza frontiere, gli italiani Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa e Ossigeno per l'Informazione e altre organizzazioni che si occupano di libertà dei media e diritti umani in Europa. Per i firmatari dell’appello, quando un giornalista denuncia una minaccia “lo Stato ha il dovere di proteggere la sua vita secondo l'articolo 2 della Convenzione europea dei diritti umani”. Le organizzazioni sollecitano quindi le istituzioni slovacche a “esaminare le responsabilità dello Stato nella mancata prevenzione dell'omicidio di Jan Kuciak”.