Siria, USA: “Assad prepara un nuovo attacco chimico sui civili”
Il presidente siriano Bashar al Assad starebbe preparando un nuovo attacco con l'utilizzo di armi chimiche che potrebbe causare un "omicidio di massa". Qualora dovesse andare avanti con questo piano il leader di Damasco "pagherebbe un prezzo molto alto". L'ennesimo avvertimento, destinato ad alzare la tensione sulla crisi siriana, arriva dalla Casa Bianca. Il portavoce Sean Spicer ha dichiarato che "sono state osservate le stesse attività" che hanno preceduto il massacro del 4 aprile scorso a Khan Sheikhoun, quando decine di civili vennero uccisi in seguito a un bombardamento con gas velenosi. Tra le vittime anche numerose donne e bambini. "Come abbiamo in precedenza affermato, gli Stati Uniti sono in Siria per eliminare lo Stato Islamico nella stessa Siria e in Iraq", ha precisato Spicer: "Se comunque Assad conducesse un altro attacco utilizzando armi chimiche, lui e il suo esercito pagherebbero un prezzo molto alto".
Washington non ha fornito ulteriori dettagli in merito alla presunta preparazione di un nuovo attacco, tuttavia non è improbabile che i satelliti abbia individuato un'attività sospetta nei pressi delle basi di lancio missili siriane. Il 4 aprile nella cittadina di Khan Sheikhoun morirono oltre tra le 80 e le 100 persone (non è mai stato reso noto il numero ufficiale), con sintomi riconducibili a gas nervini, forse del tipo Sarin. La reazione degli Stati Uniti arrivò tre giorni dopo, quando 59 missili Tomahawk vennero lanciati da un cacciatorpediniere americano nel Mediterraneo distruggendo in parte una base vicino a Homs da dove gli Usa sospettavano fosse partito l’attacco con un cacciabombardiere Sukhoi. Dal canto suo Assad ha sempre sostenuto di non aver usato armi chimiche, ma di aver colpito con bombe convenzionali un deposito dei ribelli che conteneva sostanze proibite.
Ma la tensione torna a salire non solo con Damasco, bensì anche con la Russia: "Se vi saranno altri attacchi contro il popolo siriano sarà accusato Assad ma anche la Russia e l’Iran che lo sostengono nell’uccidere la propria gente", ha dichiarato l’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, dopo il comunicato diffuso dalla Casa Bianca.