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Siria, uccisi due giornalisti occidentali a Homs

La corrispondente di guerra americana Marie Colvin del Sunday Times e il fotoreporter francese Remi Ochlik, sono i due giornalisti occidentali morti in Siria. I due, insieme ad altri giornalisti, si trovavano nel Centro Stampa Antiregime, quando una bomba ha colpito l’edificio.
A cura di Biagio Chiariello
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marie calvin e remi Ochlik

Marie Colvin, giornalista americana che lavorava per il Sunday Times, e Remi Ochlik, fotoreporter francese. Sono questi i nomi dei due cronisti occidentali che hanno perso la vita nel bombardamento delle forze di sicurezza governative ad Homs, città simbolo dell'opposizione contro il presidente Assad. La notizia è stata lanciata su Twitter dall'emittente televisiva Al-Arabiya, secondo cui i due giornalisti si trovavano all'interno del Centro Stampa Antiregime, nel quartiere di Baba Amr, quando una bomba ha colpito l'edificio. Un attivista, contattato via Skype dall'AFP, avrebbe poi riferito che nel bombardamento «sono rimasti feriti altri tre o quattro giornalisti occidentali». La notizia è stata poi confermata dalla Bbc che riferisce di altri morti e feriti all'interno della struttura multimediale. C'è da dire che il quartiere in questione, considerato dalle forze di Assad come una delle principali roccaforti dei ribelli, è bersagliato ormai da settimane da continui attacchi.

La Colvin era una rispettata corrispondente del quotidiano britannico. Per oltre vent'anni ha raccontato le storia di guerra provenienti dal Medio Oriente. Famosa anche per il suo lavoro in Sri Lanka, dove fu ferita in un attentato che gli costò l'occhio sinistro. Anche Remi Ochlik era noto per la sua presenza sugli scenari di guerra. Il fotoreporter aveva vinto da poco il primo premio del World Press Photo con una gallery di 12 immagini intitolate "Battle for Libya".

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