Siria: telefonata di distensione Obama-Putin, ma la Turchia bombarda i curdi ad Aleppo
Dopo i toni aspri usati dalle due diplomazie per la crisi siriana, con Washington che ha prospettato un intervento di truppe di terra e Mosca che ha evocato un una nuova guerra fredda, ci hanno pensato i due presidenti di Usa e Russia a gettare acqua sul fuoco cercando di stemperare i toni. Barack Obama e Vladimir Putin infatti nelle scorse ore hanno avuto un colloquio telefonico di distensione nel quale avrebbero concordato ancora una volta che l'obiettivo comune è l'Isis. A questo scopo, come riferisce l'agenzia russa Interfax, i due leader hanno sottolineato la necessità di maggiori contatti tra il ministero della Difesa russo e il Pentagono per coordinare gli sforzi sul campo. La cooperazione, che dovrebbe riguardare anche le rispettive agenzie di intelligence, servirebbe anche a garantire i rispetto dell'accordo di massima sul cessate il fuoco per gli aiuti umanitari, raggiunto nei giorni scorsi dal gruppo internazionale che sta portando avanti i colloqui di pace.
Intanto però la situazione in Siria, già complessa per le numerose forze in campo, si fa sempre più complicata. Nella serata di sabato infatti l'aviazione turca è intervenuta pesantemente contro postazioni curde nell'area di Aleppo. Ufficialmente si tratta di raid aerei contro le milizie curdo-siriane del Pyd, ma sarebbero stati colpiti anche obiettivi del regime di Damasco nel nordovest della Siria. I curdi da mesi si battono contro i jihadisti dello Stato islamico, ma per Ankara sono loro stessi un gruppo terroristico. Questa mattina inoltre l'artiglieria turca ha preso di mira nuovamente postazioni curde, questa volta non lontano dal confine motivandole con minacce alle sue frontiere.
Gli attacchi turchi rischiano di compromettere il delicato cessate il fuoco da attuare nella prossima settimana nbel Paese, per questo è scattato subito l'intervento diplomatico degli Stati Uniti. Da Washington infatti hanno chiesto esplicitamente ad Ankara di interrompere immediatamente i raid sugli obiettivi curdi nella provincia siriana di Aleppo dicendosi "molto preoccupati della situazione a nord di Aleppo". "Stiamo tentando di ricomporre le tensioni da tutte le parti", ha sottolineato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, John Kirby.