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Siria: scatta la tregua, ma tv e ong denunciano bombardamenti e morti

Alla mezzanotte locale è entrata in vigore in Siria l’attesa tregua negoziata da Russia e Stati Uniti, ma stamane un’autobomba è esplosa alle porte della città di Salamiyeh. Subito dopo, la tv siriana ha parlato di “colpi di mortaio lanciati dai terroristi ribelli su Damasco”.
A cura di Susanna Picone
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UPDATE ORE 15 – La tv denuncia: "Razzi ribelli su Damasco" – La televisione di Stato siriana afferma che i miliziani "terroristi" ribelli avrebbero lanciato razzi su "aree residenziali" di Damasco. A specificarlo è stata una fonte militare citata dall'emittente in quella che è la prima denuncia governativa di una violazione della cessazione delle ostilità entrata in vigore da neanche 24 ore.

Alla mezzanotte di venerdì ora locale (le 23 in Italia) è iniziata in Siria la prima tregua ufficiale in quasi cinque anni di guerra. La tregua, che è stata accettata da oltre 100 gruppi ribelli di opposizione, non include lo Stato Islamico, il Fronte al Nusra (il gruppo affiliato ad al Qaida in Siria) e altri gruppi considerati terroristi da Stati Uniti o Russia. Uno degli obiettivi è quello di permettere la consegna di aiuti alla popolazione di diverse zone del Paese dove la situazione umanitaria è molto grave. L’inviato dell’Onu de Mistura ha detto che se la situazione dovesse mantenersi calma il 7 marzo sarà possibile riprendere i colloqui di pace che erano falliti a Ginevra all’inizio dello scorso febbraio.

Tregua negoziata da Russia e Stati Uniti – Allo scoccare della mezzanotte le armi si sono fermate in tutta la periferia della capitale e più a nord, nella città di Aleppo. L'Osservatorio Siriano per i Diritti umani ha aggiunto che era tranquillo anche il nord della provincia di Latakia e le province centrali di Homs ed Hama. “La cosa importante – ha detto Staffan de Mistura – è che (eventuali) incidenti (che interrompano il cessate-il-fuoco) vengano riportati immediatamente sotto controllo e contenuti”.

Attacco con autobomba – E in effetti a poche ore dall’entrate in vigore della tregua un’autobomba questa mattina è esplosa presso una città della Siria centrale uccidendo due persone e ferendone altre. La notizia è stata riportata dalla tv statale siriana. L'attacco é avvenuto alle porte della città di Salamiyeh, nella provincia di Hama, e finora non è stato rivendicato. La città di Salamiyeh si trova sulla linea del fronte tra l'esercito governativo e i miliziani dello Stato Islamico. Per questo, sottolinea alla Reuters l'Osservatorio per voce di Rami Abdulrahman, “l'autobomba non si può considerare una violazione della tregua perché è esplosa in un'area dove l'accordo per la cessazione delle ostilità non si applica”.

Obama: "Non ci facciamo illusioni" – “Non ci facciamo illusioni” sul cessate il fuoco, ha detto Obama affermando che ci sono molti motivi per essere scettici. “Nella migliore delle circostanze, la violenza non si fermerà subito. Agli aiuti umanitari deve essere consentito di raggiungere le aree sotto assedio”, ha aggiunto il presidente americano sottolineando che nella tregua “molto dipende da se il regime siriano e la Russia manterranno i propri impegni”. “L'unico modo per sconfiggere l'Isis è mettere fine alla guerra civile e al caos in Siria, sotto il quale l'Isis prospera”, ha detto Obama. Intanto sono state denunciate alcune violazioni della cessazione delle ostilità. L'ong, Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), ha detto che l'artiglieria turca ha nuovamente bombardato le forze curde dell'Ypg che nella provincia di Raqqa combattono l'Isis in una regione verso il confine turco. Da parte sua, il gruppo islamista ribelle Jaish al Islam ha detto che elicotteri governativi hanno sganciato due barili bomba sulle sue postazioni nei pressi di Damasco.

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