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Siria, rastrellamenti del regime casa per casa: 300 persone arrestate

In Siria le truppe di Bashar Al Assad hanno dato vita a un vero e proprio rastrellamento che ha portato in carcere 300 persone. Il blitz è stato portato a termine in vista del venerdì della collera di domani.
A cura di Alfonso Biondi
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Rivolta in Siria

Siria: terra di proteste e repressioni. Questa mattina le truppe Bashar al-Assad hanno dato vita a un vero e proprio rastrellamento, andando a scovare casa per casa gli individui coinvolti nei moti rivoluzionari e facendoli prigionieri. In tutto, secondo quanto riferito dall'emittente televisiva al-Arabiya, si tratterebbe di circa 300 persone. Sede del blitz è stato il quartiere Saqba, zona periferica di Damasco, dove, nei giorni scorsi, erano state organizzate parecchie manifestazioni contro il regime. Il rastrellamento, a quanto pare, è avvenuto in vista del venerdì della collera proclamato per domani. La rivolta però andrà avanti: anche la settimana scorsa, infatti, il governo cercò di fermare il venerdì della collera con intimidazioni e minacce, senza però riuscirvi. E gli attivisti, intanto, starebbero organizzando un fronte di resistenza nelle città assediate dall'esercito.

Fonti dell'organizzazione Insan fanno sapere che dallo scorso 15 marzo, da quando cioè sono iniziate le proteste contro il regime, gli attivisti arrestati sarebbero oltre 8.000, un numero già considerevole, ma destinato ad aumentare sensibilmente. L'organizzazione rivela anche che al momento non è disponibile alcuna notizia sulle condizioni di salute dei prigionieri.

Sul fronte internazionale il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha lanciato un nuovo appello affinché in Siria cessino le violenze e gli arresti di massa. Il segretario avrebbe anche avuto un colloquio telefonico con Bashar al-Assad nel quale avrebbe invitato il dittatore siriano ad attuare le riforme promesse e a coinvolgere tutti i partiti del paese nel processo riformatore. Al momento, però, la posizione del regime siriano non lascia trasparire quest'eventualità.

Intanto è giunto l'annuncio che le truppe di Bashar al-Assad si ritireranno da Daara, una delle città simbolo della rivolta che il 18 marzo ospitò le prime manifestazioni di protesta contro il regime. Il ritiro inizierà presto e porrà fine a un assedio durato settimane. Riad Haddad, direttore del dipartimento politico dell'esercito siriano ha infatti affermato che "l'esercito ha completato la propria missione e comincerà a ritirare le truppe nelle prossime ore. La vita in questa città è tornata alla normalità". Una normalità che il mondo stenta a riconoscere come tale.

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