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Siria, patriarca ortodosso denuncia: “Strage di cristiani per mano dei jihadisti”

La denuncia di Ignazio Aphrem II dopo che la città di Al Qaryatayn è tornata nelle mani delle forze di Damasco la scorsa settimana a seguito dell’offensiva militare del regime di Assad.
A cura di Antonio Palma
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I jihadisti dell'Isis avrebbero compiuto una vera e propria strage di cristiani nella zona di Al Qaryatayn, in Siria, prima che la cittadina ritornasse nelle mani delle forze di Damasco la scorsa settimana a seguito dell'offensiva militare  del regime di Assad  appoggiata dall'aviazione russa. Lo ha rivelato il patriarca della chiesa ortodossa siriaca, Ignazio Aphrem II interpellato dalla Bbc. Sempre stando al racconto del patriarca, i miliziani  del sedicente califfato islamico avrebbero scatenato una caccia all'uomo nella città uccidendo tutti i cristiani in fuga  e quelli che si rifiutavano di assoggettarsi e convertirsi all'Islam. Ignazio Aphrem II ha sottolineato che al momento della  conquista e del'occupazione di al-Qaryatayn da parte dei jihadisti, avvenuta  nell'agosto del 2015, i città erano rimasti circa 300 cristiani, subito presi di mira dai miliziani dell'Isis.

Secondo il religioso sarebbero almeno 21 i cristiani trucidati durante l'occupazione tra cui si conterebbero almeno tre donne, ma molti per ora sono considerati dispersi e ci sarebbero ben poche speranze di ritrovarli in vita. La città di Al Qaryatayn, tornata sotto il controllo dell'esercito di Damasco all'inizio della settimana scorsa, è stata teatro di numerose battaglie che l'hanno trasformata  praticamente in un cumulo di macerie. Lo stesso patriarca Ignazio Aphrem II ha confermato fra l'altro che durante gli scontri è stato raso al suolo e ridotto in macerie l'antico monastero cristiano di Mar Elian  risalente a 1.500 anni fa.

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