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Siria, Obama alla nazione: “Agire per la sicurezza. Utile la proposta russa”

Il presidente americano parla alla nazione, sottolineando l’urgenza di un attacco mirato che inibisca Assad e lo punisca per l’uso di armi chimiche: “Con piccolo sforzo possiamo impedire che bambini vengano gassati”. Tuttavia ritiene proficua l’azione russa ed è speranzoso che la questione si risolva per via pacifica. Ma resta in allerta.
A cura di Andrea Parrella
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Il discorso alla nazione di Barack Obama è durato circa quindici minuti ed ha ripercorso in maniera divulgativa quanto accaduto dal 21 agosto, si intende il giorno in cui il regime di Assad avrebbe fatto uso delle armi chimiche il cui utilizzo è stato contestato dal presidente a stelle e strisce. E' giunto sino a quanto accaduto negli ultimi giorni, ovvero la sua richiesta di rinvio della decisione del Congresso sull'attacco alla Siria. L'assunto è evidentemente quello che il bombardamento vi sia stato e che l'artefice non possa che essere stato il regime stesso, dunque la conclusione di una responsabilità del dittatore siriano, la violazione di patti internazionali raggiunti a costo di enormi sforzi. Ecco il primo passaggio del suo discorso: "Negli ultimi due anni è nata una guerra civile in Siria. L'america ha collaborato con le forze ribelli. Ma io ho resistito ad azioni militari, non si può risolvere una situazione del genere con la forza. Tutto è cambiato quando ad agosto Assad ha utilizzato gas chimici, uccidendo milioni di persone. La stragrande maggioranza dell'umanità le ha definite azioni orribili. Non è stato sempre così, sia nella prima che nella seconda guerra mondiale armi chimiche sono state usate e per tutto il corso del secolo precedente abbiamo fatto sì che queste armi fossero interdette, ma il 21 agosto queste regole sono state violate. Il mondo ha visto migliaia di video che testimoniano l'utilizzo di queste armi. Il regime di Assad è stato irresponsabile".

Quindi la risoluzione che l'America ha deciso di prendere sul finire di agosto, ovvero quell'intenzione profilatasi negli ultimi giorni dello scorso mese, in base alla quale l'America, d'accordo con Inghilterra e Francia, avrebbe agito per via aerea contro la Siria anche senza l'approvazione Onu: "Quando i dittatori commettono atrocità sta al mondo fare qualcosa. Queste cose sono accadute, i fatti non possono essere negati. La domanda è che cosa gli Stati Uniti siano pronti a fare, perché quella violazione è anche una minaccia alla nostra sicurezza: se nulla verrà fatto Assad si sentirà in diritto di farne uso ed anche altri stati non percepiranno problemi ad utilizzare queste armi. Questo non è un mondo che noi possiamo accettare. Dopo riflessioni attente ho deciso negli scorsi giorni che fosse nell'interesse degli Stati Uniti procedere ad un attacco contro Assad al fine di ridurre la capacità di utilizzo delle armi chimiche. Questa la mia decisione. Ma io sono anche il presidente di una grande democrazia. Essendo convinto che si agisce meglio chiedendo parere a tutto il congresso, ho deciso di mettere i nostri rappresentanti in condizione di decidere in merito a questo eventuale intervento".

Ma è evidente che gli americani chiedessero risposte, se non altro a fronte di un atteggiamento e due campagne elettorali pienamente orientate alla non belligeranza:

Ho trascorso quattro anni e mezzo a porre fine alle guerre e non a cominciarle, so che gli americani ci vogliono tutti qui a Washington, non altrove a fare guerre. Voglio rispondere alle domande più difficili poste in questi giorni: 1) Mi è stato chiesto se questo attacco non ci potrà portare a nuova guerra. La risposta è semplice, io non metterò soldati americani sul campo in Siria, non perseguirò una campagna come le precedenti. Si tratterà di un attacco mirato con un obiettivo chiaro, ovvero mettere fine all'uso di armi chimiche. 2) Non vogliamo rimuovere un altro dittatore con la forza, il nostro attacco mirato può far riflettere chiunque a pensarci due volte ad utilizzare armi chimiche. 3) Molti hanno chiesto perché coinvolgerci in un terreno così complicato. E' vero, molti alleati di Assad potrebbero essere terroristi, ma la popolazione siriana vuole vivere in pace e serenità. Il giorno dopo il nostro attacco agiremo per mettere fine a tirannia e terrorismo. 4) C'è chi ha detto che noi non dobbiamo essere i poliziotti del mondo ed è vero. Negli ultimi due anni ho sempre preferito soluzioni pacifiche, ma Assad ha violato questi accordi.

Infine le ultime vicende, che di fatto hanno delegittimato del tutto la ragion d'essere di un attacco in controtendenza ai dettami Onu. Obama sottolinea il peso della leadership che il paese di cui si trova alla guida abbia, la difficoltà di portare sulle spalle il fardello della sicurezza mondiale, sottolineando che il coraggio di assumersi le proprie responsabilità sia quanto rende speciale questa nazione: "Tuttavia negli ultimi giorni, anche grazie all'intervento della Russia, si sono aperti margini per risolvere pacificamente la situazione. Assad ha ammesso quantomeno di essere in possesso di queste armi. Di conseguenza io ho  chiesto ai leader del congresso di rinviare la decisione in merito all'attacco per perseguire questa strada pacifica. Daremo così agli ispettori Onu la possibilità di dirci quanto accaduto davvero il 21 agosto. Nel frattempo ho ordinato al nostro esercito di mantenere le posizioni attuali e continuare ad effettuare pressioni sul regime di Assad. Cittadini, da quasi 70 anni l'America è l'ancora della sicurezza mondiale. L'onere della leadership è pesante ma il mondo è migliore perché l'America si è presa questa responsabilità. L'America non è il poliziotto del mondo, ma quando con un piccolo sforzo possiamo impedire che i bambini vengano gassati a morte, allora dobbiamo agire. Ecco ciò che rende l'America speciale"

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