Siria, l’annuncio degli alleati: “Raqqa è stata liberata dall’Isis”
L'annuncio tanto atteso è arrivato: Raqqa, la città considerata roccaforte dello Stato Islamico in Siria, è stata finalmente liberata dai jihadisti. Lo ha riferito l'Osservatorio per i diritti umani (Ondus). Le milizie filo-Usa, composte dagli alleati curdi e arabi, sostenuti da Washington, hanno issato la propria bandiera all'interno dello stadio di calcio, ultimo bastione siriano dell'Isis nella cosiddetta capitale del Califfato, e hanno ripreso il controllo dell'ospedale, dove si trovavano la maggior parte dei foreign fighters, i combattenti stranieri dell’Isis in maggioranza maghrebini e francesi di origine maghrebina. Nei dintorni, tuttavia, continuano sporadici combattimenti: restano, infatti, ancora alcune sacche di resistenza dei terroristi di Daesh, ma il peggio sembra passato. Sarebbe di 3.250 morti, tra i quali 1.130 civili, il bilancio delle vittime della battaglia per la liberazione della città.
Un portavoce dei guerriglieri curdi ha precisato che la città è "stata completamente ripulita". L'operazione con l'assalto finale era iniziata già lo scorso fine settimana, quando circa trecento combattenti locali era stati evacuati con le loro famiglie e per i foreign fighters, oramai soli, è stata la fine. Hanno ceduto dopo oltre quattro mesi e mezzo di attacco da parte dei curdi, entrati a Raqqa a partire dallo scorso mese di giugno. Con la caduta di quella che i jihadisti consideravano la loro Capitale in Siria, l'Isis ha subito un duro colpo: qui, infatti, si son concentrati migliaia di combattenti stranieri in arrivo da tutto il mondo, ma soprattutto è in questo territorio che si trovava il nucleo decisionale dei terroristi. Lo scorso anno a cadere nelle mani dell'esercito iracheno, sempre appoggiato dagli Usa, era stata Mosul, l'altra città principale di Daesh.