Siria, inviato Usa a Mosca. Gaffe del portavoce di Trump: “Nemmeno Hitler usò armi chimiche”
Giornata fondamentale oggi per la crisi siriana e per risolvere la tensione crescente tra Russia e Usa dopo l'attacco chimico di Assad e il lancio di missili da parte di Washington. A Mosca infatti oggi è giunto il segretario di Stato statunitense Rex Tillerson per un atteso e tesissimo incontro con il suo omologo russo, il ministro degli esteri Sergey Lavrov. Si tratta del primo vero faccia a faccia dopo la nuova escalation militare in Siria e a parte le parole di circostanza si prevede molto duro. Un incontro che ha rischiato di saltare all'ultimo minuto dopo che Tillerson ha apertamente accusato Mosca di complicità nell'attacco con armi chimiche compiuto dal regime di Assad. Una tensione palpabile visto che Mosca alla vigilia dell'appuntamento non ha neanche confermato l'incontro con Putin.
A complicare la situazione anche il rapporto del National security council Usa consegnato alla stampa prima degli incontri in cui si punta il dito sul Cremlino che avrebbe cercato di nascondere le prove dell'attacco chimico nella provincia di Idlib in cui sono morte 80 persone fra cui 28 bambini. Ricostruzioni rigettate con forza da Mosca parlando di "prove come quelle contro Saddam Hussein" in riferimento alle false accuse contro il regime di Baghdad che poi ha portato alla guerra in Iraq.
Sull'eventualità di un conflitto su larga scala da parte degli Usa, già assai improbabile viste le forze in campo, ha parlato anche lo stesso Presidente Donald Trump assicurando che gli stati Uniti non invieranno truppe in Siria. "Non stiamo andando in Siria, la nostra politica non è cambiata. La nostra missione è prima di tutto sconfiggere lo Stato islamico" ha dichiarato infatti il numero uno del Casa Bianca in un intervista al New York Post, aggiungendo: "Ma quando vedi bambini soffocare fino alla morte devi colpire e colpire duro". "L'attacco è stato un atto di umanità per colpire un "macellaio" ha precisato ancora Trump.
Intanto polemiche a Washington sul portavoce del Presidente, Sean Spicer, che parlando proprio dell'attacco chimico di Assad si è lasciato andare a dichiarazioni che hanno fatto discutere. "Qualcuno spregevole come Hitler neanche è arrivato a usare le armi chimiche" ha dichiarato infatti Spicer durante una conferenza stampa. Quando gli hanno fatto notare che il dittatore nazista ha ucciso nelle camere a gas milioni di ebrei e di altre vittime dell'Olocausto, il portavoce Usa ha aggiustato il tiro: "Parlando di gas, Hitler non lo usava contro il suo popolo nello stesso modo in cui fa Assad. Hitler ha portato le armi chimiche nei centri dell'Olocausto, quello che volevo dire io è che Assad le usa sganciandole nel mezzo di una cittadina".