Siria, il Papa scrive ad Assad: “Basta violenze, proteggere i civili”
Un nuovo appello rivolto questa volta direttamente al presidente siriano Bashar al-Assad per "porre fine alle violenze" nel Paese, trovare una "soluzione pacifica delle ostilità", condannando "ogni forma di estremismo e di terrorismo da qualsiasi parte esse provengano". È quello lanciato da Papa Francesco in una lettera inviata direttamente al leader siriano per chiedere ancora una volta la fine delle violenze in Siria e la salvaguardia dei civili. Come fa sapere la sala stampa del Vaticano, la missiva è stata recapitata a mano dal cardinal Mario Zenari, nunzio in Siria, in una "visita di cortesia" al palazzo presidenziale.
Nel messaggio Bergoglio oltre a ricordare "il particolare affetto per l’amato popolo siriano" duramente provato dalla guerra, chiede al presidente siriano di "assicurare che il diritto internazionale umanitario sia pienamente rispettato" in particolare per quanto riguarda la "protezione dei civili e l’accesso degli aiuti umanitari". L'incontro con il nunzio confermato anche da Damasco che sottolinea la "condanna del Vaticano di ogni forma di estremismo e terrorismo" la richiesta da parte di Bergoglio di "moltiplicare gli sforzi di tutti per mettere fine alla guerra in Siria e ripristinare la pace".
Papa Francesco in questi mesi ha più volte richiamato l'attenzione sulla Siria, l'ultima volta proprio domenica scorsa quando ha ricordato la situazione di Aleppo. "Non dobbiamo dimenticare che Aleppo è una città, che lì c’è della gente: famiglie, bambini, anziani, persone malate", aveva ricordato Beroglio, aggiungendo: "Purtroppo ci siamo ormai abituati alla guerra, alla distruzione, ma non dobbiamo dimenticare che la Siria è un Paese pieno di storia, di cultura, di fede. Non possiamo accettare che questo sia negato dalla guerra, che è un cumulo di soprusi e di falsità".
Intanto, come comunicato dal Ministero della Difesa russo, nelle ultime 24 ore oltre 13mila civili hanno lasciato le zone controllate dalle milizie ad Aleppo est in vista del battaglia finale tra truppe governative e rivbelli. Notizia confermata anche dall'Osservatorio siriano per i diritti umani che ha parlato di oltre 10mila civili fuggiti dai quartieri orientali. La città infatti è un campo di battaglia aperto dove gli scontri si susseguono casa per casa. L'esercito siriano insieme ai suoi alleati ha ripreso il controllo di gran parte della zona ma ci sono ancora sacche di resistenza in alcuni quartieri