Siria, i vicini di casa di al Baghdadi: “Credevamo fosse un venditore di olive”
"Pensavano fosse un commerciante di cereali e olive" e che fosse uno sfollato della provincia di Aleppo. Così gli abitanti di Barisha, il villaggio siriano a pochi chilometri dal confine turco dove è stato scovato il leader dello Stato Islamico, parlano di Abu Bakr al Baghdadi, capo dell'Isis che ieri si è fatto saltare in aria uccidendo anche i suoi tre figli per evitare la cattura da parte delle forze armate statunitensi. Evidentemente al Baghdadi era stato visto più volte in giro e non viveva nascosto in un bunker, bensì dava l'impressione di condurre una vita assolutamente simile a quella degli abitanti della zona.
"Sembrava una persona normale", ha raccontato alla Dpa un residente del villaggio, che si è identificato come Ahmed Mohamed, rivelando che tra i resti della casa dove si nascondeva il ‘Califfo' sono stati rinvenuti sei corpi, quasi tutti di donne e bambini, orrendamente mutilati. "Sono sconvolto – ha detto un altro abitante di Barisha – Ahmed Saoud Hussein – L'intera area è stata circondata, elicotteri e aerei sorvolavano la zona veramente a bassa quota, hanno bloccato tutte le strade". L'uomo ha spiegato che l'operazione è iniziata poco prima della mezzanotte di sabato ed è proseguita fino all'alba di ieri e i soldati, che avevano un interprete che parlava arabo, hanno ordinato a tutti si stare lontano. "Avevamo capito che l'obiettivo era qualcuno di pericoloso, ma mai avremmo immaginato che si trattasse di Al Baghdadi", continua Hussein, secondo cui la casa dove si nascondeva il ‘Califfo' si trovava alla periferia occidentale del villaggio, era isolata e chi era lì viveva per conto proprio. In quel luogo, invece, si stava nascondendo – forse da mesi se non da anni – il terrorista più ricercato del pianeta, capo dello Stato Islamico e responsabile di decine di attentati in tutto il mondo.