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Siria, i curdi lanciano l’offensiva a Raqqa: “Via l’Isis dalla città”

Dopo l’arrivo a Mosul, l’alleanza curdo-araba, sostenuta dagli Stati Uniti, ha annunciato l’operazione che la porterà a liberare Raqqa, l’ultima roccaforte dell’Isis in Medio Oriente.
A cura di Ida Artiaco
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Dopo tre settimane dall'arrivo a Mosul in Iraq, la coalizione curdo-araba, appoggiata dagli Usa, le "Syrian Democratic Forces", lancia l'offensiva per liberare la città di Raqqa, l'ultima roccaforte dell'Isis in Medio Oriente, caduta nelle mani del Califfato nel gennaio del 2014. A darne l'annuncio ufficiale è stata la comandate curda della coalizione, nel corso di una conferenza stampa a Ein Issa, a Nord della città siriana, che ha così dato inizio all'operazione ribattezzata "Angry Euphrates".

"Raqqa sarà liberata grazie ai suoi figli e alle forze arabe, curde e turcomanne, eroi che combattono sotto la bandiera delle Forze Democratiche Siriane, in coordinamento con la coalizione internazionale" ha spiegato ancora la portavoce. L'offensiva punta a liberare la città dalle "forze del terrorismo mondiale e oscurantista rappresentate dall'Isis".

Saranno in tutto 30mila i combattenti che vi prenderanno parte. Le forze curde godono dell'appoggio statunitense, ma sono considerate dalla Turchia un gruppo terroristico, in quanto legati al Pkk, il movimento separatista che da tempo si batte contro Ankara. Pertanto, le truppe turche saranno lasciate fuori dalle operazioni. Un altro portavoce dell'alleanza, Talal Sello, ha poi aggiunto che la conquista di Raqqa si svolgerà in due tappe: prima bisognerà liberare la provincia per entrare nella città e poi si dovrà cercare di prenderne il controllo.

Si tratta di un intervento di grande importanza per colpire dritto il cuore il gruppo terroristico islamico. Secondo gli analisti, proprio in Siria si troverebbe ancora gran parte della rete di comando e reclutamento responsabile degli attacchi dei mesi scorsi nel mondo Occidentale. Intanto, l'Isis continua la sua battaglia, rivendicando due attentati suicidi a Tikrit e Samarra, in Iraq, in cui 21 persone sono state uccise e decine ferite. Lo ha fatto sapere l'agenzia Amaq, vicina al gruppo terrorista.

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