Siria, gli Usa puntano il dito su Mosca: “La Russia ha permesso l’attacco chimico”
"La Russia si era impegnata ad assicurare che gli arsenali chimici siriani fossero distrutti. Ma non l’ha fatto e questo ha consentito l’attacco", è la duro atto di accusa avanzato dagli Stati Uniti nei confronti di Mosca dopo il terribile bombardamento con armi chimiche avvenuto la scorsa settimana a Khan Sheikhoun che ha causato decine di morti, tra cui molti bambini rimasti asfissiati dai gas letali. La dichiarazione è ancora più pesante visto che arriva direttamente per bocca del nuovo segretario di Stato Rex Tillerson che ha fatto riferimento a ruolo avuto dal Cremlino nella firma dell’accordo sulla distruzione dell’arsenale chimico siriano nel 2013
Dopo l'attacco siriano tra Russia e Usa in realtà le relazioni diplomatiche si erano già accese con Washington che ha risposto con un lancio di missili Tomahawk dalle navi nel Mediterraneo, ma ora l'accusa diretta rischia di far salire il livello di scontro. Il rappresentante Usa aveva già invitato Mosca "a ripensare la sua alleanza con Assad, perché ogni volta che accadono attacchi orribili come quello chimico la Russia viene investita da un qualche livello di responsabilità". Dal suo canto il Cremlino, da sempre fedele ad Assad e al regime al cui fianco si è schierato militarmente, ha già rigettando ogni accusa anche nei confronti dell'alleato parlando di disastro causato da un bombardamento con armi convenzionali ma su depositi di gas letali in mano ribelli.
Le dichiarazioni di Tillerson probabilmente avranno un peso anche sull'appuntamento in programma a Mosca martedì prossimo quando incontrerà il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Intanto però il segretario di stato Usa si trova in Italia in occasione del vertice dei ministri degli Esteri del G7 in corso a Lucca. "Noi vogliamo essere coloro che sanno rispondere a quanti creano danni agli innocenti in qualunque parte del mondo" ha dichiarato Tillerson davanti al sacrario dell’eccidio nazifascista di Sant’Anna di Stazzema alla presenza del ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano e dell'altro rappresentante della politica estera dell'Ue Federica Mogherini