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Siria: entra in vigore tregua umanitaria ad Aleppo, ma la città è ormai in macerie

Tregua umanitaria decretata dalla Russia e dal regime di Assad oggi fino alle 18 nel città martoriata dai bombardamenti. Non si ferma però lo scontro diplomatico tra Mosca e l’Occidente con accuse reciproche e minacce.
A cura di Antonio Palma
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Dalle 7 di questa mattina ora italiana Aleppo può finalmente respirare: oggi infatti è entrata in vigore la tanto attesa tregua umanitaria decisa dal regime siriano e dalla Russia, sua alleata. Lo stop a bombardamenti e ai raid aerei su una delle città più martoriate della Siria dovrebbe consentire di soccorrere malati e feriti e dare la possibilità a civili e combattenti di lasciare l'area in vista della nuova offensiva delle truppe di Asssad appoggiate dai russi. Come annunciato nelle scorse ore da Mosca, la tregua, che in un primo momento doveva durare otto ore,  sarà prolungata di altre tre ore e dunque resta in vigore fino alle 18 di oggi.

La tregua è stata preceduta ieri da uno stop ai bombardamenti aerei per permettere di preparare i corridoi umanitaria attraverso i quali gli assediati potranno uscire. Saranno solo otto infatti corridoi umanitari garantiti, sei per i civili e due per i miliziani. "Al fine di prevenire possibili provocazioni, le vie d'uscita saranno controllati dai droni. Per evacuare i malati e i feriti sulla rotta a nord sono stati preparati nove autobus e sette ambulanze, a sud otto autobus e otto le ambulanze" ha dichiarato un portavoce dell'esercito russo. In realtà, a parte i raid aerei, è probabile che i combattimenti continuino anche oggi dopo il cessate il fuoco vista l'eterogeneità delle forze in campo e le troppe incognite sul futuro della città.

Lo scopo del regime siriano e di Mosca infatti è quello di convincere i gruppi armai a lasciare Aleppo, una eventualità molto remota. Intanto Amnesty International ha diffuso nuove immagini satellitari di Aleppo che rivelano una città ormai ridotta ad un cumulo di macerie. I raid hanno distrutto tutto compresi strutture sanitarie, scuole, mercati e moschee accanendosi persino su aree esclusivamente residenziali. Una distruzione a tappeto sintomo di una strategia per radere al suolo la città e riprenderne così il controllo.

La tregua non ha frenato nemmeno lo scontro tra Russia e Occidente con uno scambio di accuse continue tra le due parti che prosegue. Non ha risolto la situazione nemmeno il vertice a tre che si è svolto ieri a Berlino fra il presidente russo Vladimir Putin, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il capo di Stato francese Francois Hollande. Quest'ultimo ha definito "crimini di guerra" i raid dell'aviazione russa e siriana sui quartieri di Aleppo est, mentre Merkel ha parlato di discussioni "franche e dure" con Putin durante le quali è stato ribadito il carattere "disumano dei bombardamenti". Proprio per discutere della situazione siriana, oggi a Ginevra si incontreranno ancora una volta gli esperti militari di Russia e Stati Uniti soprattutto per trovare un accordo sul tema chiave della  distinzione tra ribelli e terroristi.

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