Siria, dopo l’annuncio di Trump Israele lancia missili su depositi iraniani e riapre rifugi
È altissima la tensione al confine tra Israele e Siria dopo l'annuncio dell'uscita dall'accordo sul nucleare iraniano da parte di Donald Trump con relativo ritorno delle sanzioni per Teheran. Nei momenti in cui il numero uno della Casa Bianca annunciava il definitivo passo indietro degli Usa , infatti da Tel Aviv l'esercito israeliano ha dato istruzione alle autorità pubbliche delle Alture del Golan, nel nord del Paese, di aprire nuovamente i rifugi anti aerei e di tenerli pronti per la popolazione "a causa di irregolari attività delle forze iraniane in Siria". Poco più tardi jet dell'aeronautica militare israeliano entrati nello spazio aereo siriano e hanno colpito con dei missili un'area non lontana dalla capitale in cui ci sono varie basi delle forze di Damasco in cui son presenti anche truppe e armamenti iraniani.
Secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, il raid avrebbe colpito un deposito di armi di Hezbollah e degli iraniani nel distretto di Kissweh facendo nove morti. Nel bombardamento "nove combattenti appartenenti alle Guardie rivoluzionarie iraniane o milizie sciite filo-iraniane sono stati uccisi", ha detto il direttore dell'osservatorio Abdel Rahman, aggiungendo: "I depositi di armi colpiti appartengono alla Guardia rivoluzionaria iraniana". In precedenza anche l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito del bombardamento contro depositi militari nel distretto di Kissweh spiegando che "la difesa anti-aerea ha intercettato e distrutto due missili lanciati dagli israeliani"
Contemporaneamente Tel Aviv ha anche allertato un parte dei suoi riservisti da impiegare in caso di contro attacco iraniano dalla Siria. I vertici militari israeliani hanno inoltre confermato che i sistemi di difesa sulle Alture del Golan "sono stati schierati" e che le truppe sono "in alto allarme per un attacco". "L'esercito è pronto per vari scenari e avvisa che ogni aggressione contro Israele avrà una risposta severa" hanno spiegato i militari israeliani. Del resto da tempo Tel Aviv agisce in Siria distruggendo obiettivi vicini e secondo il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "l'Iran vuole servirsi della Siria come base avanzata contro Israele". Apprezzando la scelta di Trump di uscire dall'accordo con Teheran dopo che Israele ha annunciato di aver prove sulla costruzione di una bomba atomica iraniana, Netanyahu ha usato toni durissimi, avvertendo: "Reagiremo con potenza, il nostro esercito è pronto. Se l'Iran provasse ad attaccarci, avvertirebbe subito la potenza della nostra forza".