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Sinodo: “Nessun riferimento a coppie gay, comunione ai divorziati ‘caso per caso'”

Il documento del testo approvato all’unanimità dalla commissione. Il cardinale viennese Schonborn anticipa le conclusioni dell’assemblea dei vescovi e dei cardinali che una ventina di giorni discutono sulla dottrina che riguarda la famiglia.
A cura di Biagio Chiariello
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Pope Francis attends a morning session of a two-week synod on family issues at the Vatican, Monday, Oct. 13, 2014. (AP Photo/Gregorio Borgia)
Pope Francis attends a morning session of a two-week synod on family issues at the Vatican, Monday, Oct. 13, 2014. (AP Photo/Gregorio Borgia)

La “relatio finalis” sul sinodo sulle famiglie è ormai pronto. Il documento-base che racchiude quanto deciso nelle ultime settimane da  270 padri sarà consegnata a breve a Papa Francesco. “Nel pomeriggio di venerdì si è riunita la commissione dei 10 incaricata della stesura della ‘Relatio finalis’” del Sinodo, ha riferito sabato padre Federico Lombardi: la commissione “ha valutato le 248 osservazioni giunte in seguito alla lettura e al dibattito sul progetto di relazione finale, ha lavorato intensamente e questa mattina abbiamo avuto in aula un testo definitivo in cui sono state integrate diverse di queste proposte ulteriori emerse nella giornata” di venerdì.

Si tratta di un testo "pervaso dalla misericordia" che si preoccupa di "integrare sempre di più le persone nella Chiesa", ha commentato il cardinale Raymondo Damasceno Assis, arcivescovo di Aparecida e vicepresidente del sinodo. Tra i punti principali del documento c’è sicuramente la concessione della comunione ai divorziati risposati “in obliquo, vale a dire che darà criteri fondamentali per il discernimento delle situazioni”, ha evidenziato il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna: “Il punto più importante non sarà un si o un no: posta così sarebbe una falsa questione perché le situazioni sono diverse. Si tratterà di discernere le situazioni e accompagnarle secondo le esigenze. Il documento finale, dunque, darà criteri non solo per l’accesso a sacramenti ma soprattutto per accompagnamento le situazioni irregolari” come quella dei divorziati risposati. Schoenborn chiarisce: “Vi invito a pensare che non c’è il bianco e il nero, e quindi non basta un semplice sì o no. C’è invece un obbligo, per amore della verità, di esercitare un discernimento tre le situazioni diverse”.

"Nessun riferimento alle coppie gay" nel documento finale del Sinodo, spiega il cardinale Schoenborn. "Questo è un documento di consenso, ad esempio sull'omosessualità troverete solo le indicazioni per aiutare le famiglie cristiane che al loro interno abbiano una persona omosessuale” dice il prelato austriaco. La dottrina sull'omosessualità dunque non cambia e vale il catechismo, con la definizione di famiglia fondata su uomo e donna e l'imperativo di rispettare comunque ogni persona.

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