Sindaco di Kiev vuole sanzioni per l’ex cancelliere tedesco Schroeder: “Fa parte del sistema Putin”
Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko vuole che l'Occidente sanzioni l'ex cancelliere tedesco Gerhard Schroeder. Lo ha chiesto esplicitamente in un'intervista alla Bild, pubblicata oggi in prima pagina dal tabloid. "Tutti quelli che continuano a lavorare per il criminale di guerra Putin devono essere sanzionati duramente", ha detto.
Schroeder fa parte del "sistema Putin", ha aggiunto, "e per questo è corresponsabile della mattanza di donne e bambini in Ucraina". L'attacco è una reazione all'intervista rilasciata al New York Times dall'ex cancelliere socialdemocratico, il quale ha spiegato che rinuncerebbe ai suoi incarichi nei colossi energetici russi soltanto se Putin tagliasse le forniture di alla Germania e all'Europa.
Ma secondo la copresidente dell'Spd, Saskia Esken l'ex cancelliere dovrebbe lasciare il partito dei socialdemocratici. Lo ha detto chiaramente un'intervista alla radio Deutschlandfunk. "La rinuncia ai suoi mandati nelle imprese russe sarebbe stata necessaria per salvare la sua reputazione come ex cancelliere di successo. Purtroppo non ha seguito questo consiglio", ha sottolineato la Esken. "Schroeder agisce purtroppo da molti anni solo come uomo di affari e dovremmo smetterla di percepirlo come uomo di Stato e come ex cancelliere. Lui guadagna i suoi soldi con il lavoro per le imprese russe e la sua difesa di Vladimir Putin contro l'accusa di crimini di guerra è semplicemente assurda", ha aggiunto. Alla domanda se Schroeder dovrebbe lasciare il partito, la Esken ha risposto così: "Dovrebbe".
Ma Schroeder, nonostante le forti critiche, non sembra intenzionato a fare marcia indietro, e sembra intenzionato a mantenere i suoi ruoli nelle grandi compagnie energetiche russe, che gli fruttano quasi un milione di dollari l'anno, e non si pente di aver mantenuto anche dopo l'invasione in Ucraina stretti legami con Vladimir Putin.
Schroeder assicura di aver "sempre servito gli interessi tedeschi", sostenendo di fare ciò che può, "almeno finché una parte si fida di me". L'ex cancelliere si è detto anche contrario all'embargo energetico russo da parte della Germania ricordando la sua forte dipendenza dal gas di Mosca. L'ex cancelliere si dimetterebbe solo se Putin chiudesse il rubinetto del metano alla Germania, ma questo "Non accadrà", ha detto.