Sindaco di Istanbul, condannato a 3 anni di carcere, sfida Erdogan: “Non c’è più giustizia in Turchia”
Il sindaco dell'opposizione di Istanbul, Ekrem Imamoglu, è stato condannato a quasi tre anni di reclusione, per aver "insultato" nel 2019 funzionari turchi. Lo indica una sentenza di oggi di un tribunale della città turca, che lo interdice dalla vita politica per due anni e sette mesi. Il suo avvocato ha preannunciato di voler presentare ricorso contro questa decisione. Il primo cittadino, 52 anni, è considerato come un potenziale candidato per le elezioni presidenziali del giugno 2023 contro il presidente Recep Tayyip Erdogan.
"Coloro che hanno cancellato le elezioni sono degli sciocchi", aveva detto Imamoglu nel 2019, dopo che la sua vittoria alle consultazioni locali di Istanbul per un pugno di voti sul rivale sostenuto da Erdogan era stata annullata per irregolarità. Le elezioni vennero ripetute nei mesi successivi e Imamoglu vinse ancora, stavolta con quasi un milione di voti di scarto, diventando il primo sindaco eletto a Istanbul con un partito diverso da quello di Erdogan in oltre vent'anni.
A causa delle dichiarazioni del 2019, oggi i giudici del tribunale di Istanbul lo hanno condannato a 2 anni, 7 mesi e 15 giorni di carcere, pena che di fatto gli vieta ogni mandato politico. Il ricorso che presenteranno i suoi avvocati sospenderà comunque la sentenza consentendo al sindaco di restare in carica fino a che la Corte d'Appello non si esprimerà. Se la condanna verrà confermata, Imamoglu non solo dovrà abbandonare la carica di primo cittadino ma gli sarà anche impedito di candidarsi alle elezioni presidenziali, in programma il 18 giugno dell'anno prossimo.
"Faremo in modo che chi ha cercato di condannarci se ne pentirà alle urne", ha detto Ekrem Imamoglu, commentando il verdetto. "Questa decisione è la prova che non c'è più giustizia in Turchia", si è sfogato rivolgendosi ai suoi sostenitori, che si sono presentati a centinaia, fuori dall'edificio del comune, urlando "Governo, dimettiti". "Non è rimasto spazio per la giustizia in Turchia", ha detto ancora il sindaco alla folla.
"Non mi fanno paura e non mi arrendo…", ha aggiunto, denunciando "lo schiaffo alla democrazia" arrivato con questa sentenza, che però non è definitiva. Esponente del Partito popolare repubblicano (Chp), la principale forza di opposizione, in alcuni sondaggi è considerato favorito nella sfida con il presidente turco.
"Lui sarà candidato per l'ultima volta, perché perderà", ha detto Imamoglu in un'intervista televisiva poche ore prima della decisione del tribunale, riferendosi alle dichiarazioni di Erdogan, che ha annunciato di volersi candidare nel 2023, per poi lasciare il posto a una nuova generazione.
Le reazioni in Italia
"Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul, è stato condannato e interdetto dall'attività politica per ‘insulto a pubblico ufficiale'. Avrebbe dovuto sfidare Erdogan alle presidenziali del 2023. Erdogan intende vincere le elezioni incarcerando i suoi avversari? La storia si ripete", ha scritto la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, su Twitter.
"Quello che è successo al sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu è scioccante e inaccettabile per una democrazia e uno stato di diritto. Esprimo solidarietà al collega e amico sindaco e alla grande comunità della città che lo ha eletto democraticamente per questa sentenza dal sapore politico che mira a impedirgli di concorrere liberamente alle prossime elezioni presidenziali", ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, in qualità anche di presidente di Eurocities, in merito alla notizia della condanna del primo cittadino della capitale turca. "Condanno fermamente questa sentenza – ha aggiunto Nardella – e chiedo a tutte le autorità internazionali e all'Unione europea di intervenire con fermezza nei confronti del Governo turco".