Sindacato Cgt Air France: “Sicurezza negli aeroporti torni pubblica, grossi rischi”
Il sindacato Cgt Air France vuole che il servizio di sicurezza negli aeroporti torni pubblico, specialmente in questo momento di crisi, con la minaccia terroristica e la dichiarazione dello "stato d'emergenza". In un duro comunicato intitolato "Stato d'emergenza, i nostri aeroporti sono adeguatamente protetti?", il sindacato ha criticato aspramente la privatizzazione della sicurezza aeroportuale che pone "grandi rischi" negli aeroporti, e ha chiesto allo Stato di assumersene nuovamente la gestione. L'organizzazione sindacale ha quindi voluto lanciare un allarme e "allertare lo Stato e i cittadini sui grossi rischi che corrono gli aeroporti". La causa, secondo la Cgt, sarebbe proprio "la privatizzazione della sicurezza", una volta "prerogativa statale" e adesso "appaltata ad aziende private per ragioni economiche".
Il mercato è stato privatizzato nel 2001. Quell'anno, dopo gli attentati dell'11 settembre, "il governo degli Stati Uniti non ha esitato a rinazionalizzare l'intera sicurezza dei suoi aeroporti", ha ricordato la Cgt, indicando che "da allora, i controlli sono effettuati da guardie giurate". "La sicurezza non può essere low-cost!", ha proseguito nella nota il sindacato, denunciando "la perversione di questa corsa al risparmio a tutti costi". Un approccio che sarebbe "essenzialmente votato ai tagli del settore aereo" e che ostacola "la coordinazione tra i diversi attori" del settore.
Nel comunicato la Cgt ha indicato "i fallimenti di questa organizzazione". Su tutti: "il turn-over e la precarietà". Più del 30%, infatti, sono lavoratori interinali, che sono considerati "incompatibili" con "l'effettività della sicurezza aeroportuaria". Per il sindacato, la Francia, "ora più che mai, deve tornare a un trasporto aereo pubblico e ad una sicurezza aeroportuale assicura da funzionari statali".