Siccità storica, la California raziona l’acqua per la prima volta
Il provvedimento era già nell'aria da tempo nonostante le numerose opposizioni: la California razionerà l'acqua disponibile per i suoi cittadini. A causa di una siccità storica che ha sconvolto lo stato americano, infatti, il governatore Jerry Brown è stato costretto a ordinare, per la prima volta nella storia della California, il razionamento obbligatorio dell'acqua. Una decisione drastica che ha già scatenato numerose polemiche ma che appariva ormai inevitabile visto il perdurare della siccità nello Stato da oltre quattro anni. Il 77enne Brown, dopo aver ricevuto i dati dei tecnici che hanno solo messo su carta quello che era già visibile a tutti, ha imposto così a ogni città e villaggio dello Stato di tagliare del 25 per cento l'erogazione dell'acqua. "È un mondo diverso, dobbiamo agire in modo diverso", ha detto Brown nell'annunciare il provvedimento che diverrà pienamente operativo dalla metà di maggio, aggiungendo: "Annaffiare il prato ogni giorno è destinata ad essere una cosa del passato".
Esenti le aziende agricole
Non casuale è stata la scelta dello scenario dove il governatore ha annunciato la misura, un secco prato della Sierra Nevada, nei pressi del Lago Tahoe, dove normalmente lo scioglimento del manto nevoso avrebbe dovuto fornire un terzo del fabbisogno d'acqua dello stato. Quest'anno invece, come constatato dagli esperti, per la prima volta negli ultimi 75 anni, non è stata registrata alcuna traccia di neve. Il provvedimento riguarderà tutti, a parte le aziende agricole e le attività collegate. Le aziende fornitrici di acqua rischieranno multe fino a 10mila dollari al giorno se non rispetteranno l'obbligo del taglio del 25% dei consumi, mentre le multe per i trasgressori individuali saranno di 500 dollari al giorno. In cambio lo Stato fornirà incentivi finanziari per sostituire prati con erbe in grado di resistere alla siccità e per aumentare l'impiego di acque nere riciclate per l'irrigazione.
