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Si imbarca in aereo col cane ma all’arrivo scopre che non c’è più, le offrono 1800 dollari: “Insulto”

La brutta esperienza di una turista in Usa che è stata costretta a tornare indietro per problemi di visto senza la sua amata e fedele cagnolina Maia che risulta ancora dispersa.
A cura di Antonio Palma
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Si era imbarcata su un volo di linea con la propria cagnolina per trascorrere qualche giorno di vacanza in Usa ma, una volta giunta nello scalo di Atlanta, ha scoperto che la vacanza era andata in fumo per via del visto e che la sua cagnolina era stata smarrita. È la brutta disavventura capitata a Paula Rodriguez, una donna della Repubblica Dominicana che nelle scorse settimane è stata costretta a tornare indietro senza la sua amata e fedele cagnolina Maia, che risulta ancora dispersa.

Era metà agosto quando la donna ha prenotato un volo per San Francisco con scalo in Georgia, pagando anche per l’imbarco del cane in stiva. L’imbarco è stato regolare ma all’arrivo sono iniziati i guai. Ai controlli di frontiera infatti è stata informata che il suo visto turistico non aveva i requisiti. Il personale di controllo della frontiera infatti lo ha annullato le ha detto che sarebbe dovuta tornare a casa con il volo successivo.

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Il problema è che il primo volo utile sarebbe arrivato solo il giorno dopo. A questo punto è stata trasferita in una cella dove ha dovuto trascorrere la notte. Lei ha fatto presente che viaggiava col cane ma le è stato risposto che lo avrebbe riavuto una volta atterrata nella Repubblica Dominicana e che la compagnia si sarebbe occupata dell'animale.

La donna è ripartita poi il giorno dopo ma al suo arrivo ha scoperto che il cane non era stato nemmeno imbarcato perché era stato smarrito. A causa delle normative statunitensi, Rodriguez non ha avuto la possibilità di restare in aeroporto per aspettare il suo cane e così ha scoperto che era stato smarrito solo al rientro.

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La donna ha presentato reclami agli aeroporti e alla compagnia aerea e il personale è andato anche nei rifugi locali, ma del cane nessuna traccia.  La compagnia aerea ha contattato la donna offrendole una somma di 1.800 dollari, cosa che il suo avvocato però ha definito un "insulto".

La donna dal suo canto ha deciso di rivolgersi ai social per trovare Maia e ha promesso una ricompensa di 1.000 dollari per qualsiasi informazione chiave su dove potrebbe essere la cagnolina di sei anni.

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