Si chiude l’era delle pistole Colt, chiesta bancarotta

Dopo oltre 179 anni di storia industriale e non solo visto che sono apparse in centinaia di film western, le pistole Colt si arrendono. L'azienda americana Colt Defense, storica produttrice di armi, infatti ha chiesto la bancarotta assistita alle autorità statunitensi dopo un rosso sempre più consistente nei propri conti. Una decisione drastica visto che significa la svendita totale del gruppo con una base d'asta di zero euro. Ovviamente chi vorrà accaparrarsi lo storico marchio e l'azienda dovrà farsi carico dei debiti che attualmente ammontano a circa 105 milioni di dollari. La prima asta si svolgerà in agosto, per il momento gli unici ad aver mostrato interesse sono stati quelli di Sciens Capital Management, che hanno messo sul piatto ulteriori venti milioni di dollari di nuovi prestiti per proseguire l'attività. Con la bancarotta assistita infatti l'intenzione è di non chiudere l'azienda.

La decisione di Colt, che tra l'altro fornisce carabine e fucili M16 all’esercito americano, sembra sia arrivata a causa del crollo delle vendite delle proprie armi registrate negli ultimi anni. A pesare infatti pare siano stati sia il cambio della domanda di fucili sportivi e pistole, ma anche i ritardi nelle vendite attese al governo americano e all'estero. L'azienda negli ultimi mesi aveva già cercato di ristrutturarsi senza ricorrere alla bancarotta, ma senza successo. "Con la bancarotta, Colt non cessa le attività. Restiamo aperti per business", ha tenuto però a precisare Keith Maib, attuale commissario della compagnia, assicurando: "Il piano che annunciamo consentirà a Colt di ristrutturare il bilancio, rispettando allo stesso tempo i nostri obblighi nei confronti di clienti, venditori e fornitori".