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Sì alle nozze tra una donna e l’assassino (in carcere) di sua sorella

I giornali argentini riportano oggi la decisione di un giudice chiamato a stabilire eventuali impedimenti tali da non permettere il matrimonio tra una 22enne e l’uomo che ama, attualmente in carcere per l’omicidio della gemella della sposa.
A cura di Susanna Picone
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I giornali argentini riportano oggi la decisione di un giudice chiamato a decidere su eventuali impedimenti tali da non permettere il matrimonio tra una 22enne e l’uomo che ama, attualmente in carcere per l’omicidio della gemella della sposa.

La storia di Edith Casas e Victor Cingolani e del loro amore tanto discusso ha infiammato in queste ultime settimane l’Argentina, indignata per un matrimonio voluto a tutti i costi dai due protagonisti. Perché Victor Cingolani è un uomo che in Argentina è stato condannato a 13 anni di carcere nel 2010 per aver ucciso la sua compagna, la modella Johana Casas. Quella che sarà la sua futura sposa porta lo stesso cognome della vittima perché è sua sorella gemella. Secondo quanto è stato ricostruito, Victor nel 2009 aveva una relazione amorosa con entrambe le sorelle, una storia che si è conclusa appunto con la morte di Johana. Sarebbe stato lui a ucciderla a colpi di pistola forse perché lei era ormai stanca del triangolo amoroso. Edith però è convinta dell’innocenza del suo amore Victor e per questo ha deciso di sposarlo lo stesso, anche se lui tuttora è in carcere per scontare la sua pena.

La madre convinta che sua figlia sia stata plagiata – Il matrimonio è stato fortemente contrastato dalla famiglia delle ragazze, la madre di Edith in particolare aveva dichiarato di voler fare tutto il possibile per impedire quelle nozze. La donna era, infatti, convinta che sua figlia soffrisse di problemi mentali e che fosse stata plagiata dall’assassino della sorella. Ma ora un giudice argentino ha esaminato i risultati delle perizie psicologiche chieste dalla famiglia della sposa e ha deciso che non vi è  impedimento alle nozze perché la giovane Edith non presenta alcuna disfunzione psicologica o mentale. Questa strana storia, dunque, può ora avere un epilogo, che è esattamente quello voluto dai due sposi. Nonostante le proteste della madre delle ragazze i due, stando a quanto ha deciso la giustizia argentina, possono convolare a nozze.

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