Usa, default evitato. Obama: “Ora riconquistare la fiducia dei cittadini”
A meno di due ore dal baratro l’America di Barack Obama può tirare un sospiro di sollievo. Gli Usa hanno evitato il default in extremis: è stato approvato l’accordo raggiunto tra democratici e repubblicani per superare lo shutdown che durava dal primo ottobre. Prima il Senato, poi la Camera, hanno approvato a larga maggioranza l’intesa raggiunta dai capigruppo della Camera Alta, il democratico Harry Reid e il repubblicano Mitch McDonnell, e che riapre lo Stato federale fino al 15 gennaio e finanzia il debito sino al 7 febbraio. L’intesa è stata raggiunta con una maggioranza bipartisan di 285 sì e 144 no. Il presidente Obama ha firmato e promulgato l’accordo. Da oggi, dunque, gli statali torneranno al lavoro. Il presidente americano Obama ha espresso subito soddisfazione per la fine dello shutdown: dopo il voto del Senato ha ringraziato in diretta televisiva i protagonisti dell’accordo e poi si è detto disponibile a lavorare con tutti. Obama ha anche esortato gli eletti “a riguadagnare la fiducia del Paese”.
Cosa prevede l’accordo – L’accordo prevede l’autorizzazione al governo a sforare fino al 7 febbraio 2014 il tetto del debito Usa di 16.700 miliardi di dollari, che sarebbe stato raggiunto giovedì a mezzanotte e a porre fine allo shutdown prolungando il bilancio federale (scaduto il 30 settembre scorso) fino al 15 gennaio. Il compromesso raggiunto tra i leader democratici e repubblicani ha avuto come primo effetto un netto rialzo degli indici di Wall Street. Ma lo shutdown ha provocato – stimano gli analisti – perdite all’America per 24 miliardi di dollari. Sulla crisi americana ha espresso il suo pensiero anche il premier italiano Enrico Letta oggi negli Stati Uniti per incontrare Barack Obama: “Capisco Obama – ha detto Letta – anche io ho i miei problemi. Non è facile raggiungere accordi politici”. Quello con l’Italia è uno dei rapporti più forti che abbiamo in Europa, ha invece affermato da parte sua la Casa Bianca.
