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Isola di Formosa, litiga con la sorella e la decapita in pubblico: non voleva curarsi

L’arcipelago di Taiwan sotto shock. Non un caso isolato: nel 2016 un uomo decapitò una bambina di 3 anni nelle strade di Taipei.
A cura di G. L.
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Un coltello insanguinato (archivio)
Un coltello insanguinato (archivio)

Un crimine brutale ha scosso l’Isola di Formosa. La polizia di Taiwan ha arrestato un uomo per aver decapitato la sorella di 52 anni sotto gli occhi atterriti dei vicini. Lin, questo il cognome dell’omicida 54enne, avrebbe reciso la testa della sorella appena fuori dalla loro abitazione usando un coltello da cucina. La tragedia sarebbe stata l’epilogo di un’accesa discussione. I due non erano sposati e vivevano insieme a sud della città di Kaohsiung, dove Lin si prendeva cura della sorella, affetta da problemi psichici.

La ricostruzione della vicenda

Stando alle dichiarazioni rilasciate dalle autorità taiwanesi, la donna avrebbe dovuto recarsi in ospedale la mattina dell’arresto, avvenuto il 18 maggio, ma suo rifiuto avrebbe condotto ad un litigio al termine del quale Lin avrebbe decapitato la sorella. Secondo un testimone citato da una tv locale, la 52enne si sarebbe inginocchiata supplicando che le venisse risparmiata la vita poco prima che i vicini iniziassero a strillare per aver visto sul marciapiede la testa della donna separata dal resto del corpo.

Un anno fa, un caso simile a Taipei

Nel marzo del 2016, un uomo schizofrenico di nome Wang Ching-yu aveva decapitato una bambina di tre anni nei pressi di una stazione della metropolitana di Taipei. I passanti e la madre della vittima nulla avevano potuto contro la furia omicida dell’uomo, che aveva affermato di trovarsi in uno stato di allucinazione.

In seguito all’arresto, l'assassino aveva dichiarato alle autorità che, nel momento dell’uccisione, credeva di essere un imperatore cinese della provincia del Sichuan e che era convinto che uccidere la bambina gli avrebbe garantito delle concubine con cui portare avanti la sua linea dinastica.

Il caso ha fatto discutere a lungo i cittadini di Taiwan, specie perché Wang è riuscito ad evitare la pena di morte chiesta dalla pubblica accusa grazie al riconoscimento da parte del tribunale competente della sua malattia mentale.

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