video suggerito
video suggerito

Sgominato in Cina traffico di cadaveri: oltre 4mila corpi rubati e venduti per produrre impianti ossei

In Cina le autorità hanno sgominato un vero e proprio traffico di cadaveri usati per gli innesti ossei. Si parla di più di 4mila cadaveri venduti senza consenso e illegalmente a due colossi dei trapianti per migliaia di dollari.
A cura di Gabriella Mazzeo
952 CONDIVISIONI
Immagine

Le autorità cinesi hanno smantellato un ampio mercato di cadaveri che, invece di essere destinati alla cremazione come previsto, venivano venduti a due grandi aziende produttrici di biomateriali, la Shanxi Osteorad Biomaterial Co e la  Sichuan Hengpu Technology Co. Le due aziende avrebbero comprato circa 4.000 cadaveri illegalmente. In questo modo, la prima avrebbe fatturato quasi 53 milioni di dollari nel solo periodo tra il 2015 e il 2023.

Il presunto traffico di cadaveri interessava almeno 7 province e circa una dozzina di regioni cinesi dove i cadaveri venivano trasferiti, sezionati, conservati e poi usati per ricavare materiale utile all'innesto osseo. Il caso ha investito la Cina e coinvolge almeno 75 persone tra cui diversi direttori di pompe funebri, dottori e azionisti delle due società. L'indagine è ancora in corso, ma promette di allargarsi ulteriormente.

Shanxi Osteorad ha contatti con lo Stato ed è stata fondata nel 1999 come filiale del China Institute for Radiation Protection di Taiyuan. Oggi l'azienda è tra i maggiori fornitori di innesti ossei nel Paese e il mercato vale mezzo miliardo di dollari. Il suo maggiore azionista possiede anche Sichuan Hengpu, azienda produttrice di dispositivi medici.

Shanxi Osteorad si propone di riparare importanti lesioni e fratture tramite gli innesti ossei. Il tessuto viene generalmente ottenuto dal paziente stesso e quello che viene effettuato è una sorta di autotrapianto, anche se alcune volte è necessario trapiantare l'innesto prelevandolo da un cadavere. Per farlo, però, serve il consenso dei donatori e superare rigorosi controlli delle autorità. Tutto questo però non sarebbe avvenuto nel caso dell'azienda da quasi 53 milioni di dollari di fatturato, che operava senza consensi di pazienti e organi preposti.

La Shanxi è stata accusata di aver falsificato i certificati di donazione delle vittime per poter così commissionare i prelievi a medici conniventi e realizzare poi i trapianti allogenici. Secondo quanto emerso, lo staff medico e quello delle pompe funebri attraverso il quale passavano i corpi rubati, era solito conservare le salme senza rispettare  norme igienico sanitarie.

Da anni le autorità cinesi cercano di incoraggiare le cremazioni con dispersione in mare per salvare il pianeta. La pandemia aveva anche visto un incremento di tale pratica perché le famiglie dei defunti erano impossibilitate ad accedere ai riti tradizionali.

Almeno 4 agenzie di pompe funebri avrebbero invece intascato i soldi della cremazione e poi venduto i cadaveri alle aziende per la dissezione e lo stoccaggio. In altri casi, invece, sono stati usati corpi non reclamati dai familiari. Alcuni dipendenti delle pompe funebri hanno parlato di un costo di 300 dollari circa a cadavere per la Shanxi Osteorad, ma i prezzi arrivavano anche a 1.400 dollari l'uno.

Le autorità hanno iniziato a indagare sull'accaduto nel settembre 2021, quando l'Ufficio nazionale di revisione contabile della Cina ha avviato una ricerca sui guadagni irregolari negli ospedali universitari.

952 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views