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Guerra in Ucraina

Severodonetsk come Mariupol: soldati ucraini e civili sono assediati nella fabbrica Azot

A Severodonetsk, nell’est dell’Ucraina, i soldati di Kiev sono bloccati nell’impianto chimico Azot assieme ad alcuni civili, come era successo alle acciaierie Azovstal a Mariupol.
A cura di Giacomo Andreoli
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Soldati e civili bloccati nell'impianto chimico Azot. Quello che sta accadendo a Severodonetsk ricorda quanto visto alle acciaierie Azovstal di Mariupol, il cui assedio è durato 82 giorni. Nella città del Lugansk i militari di Kiev sono trincerati nelle strutture, che "non sono più in grado di lasciare", come spiegato da Rodion Miroshnik, ambasciatore in Russia dell'autoproclamata repubblica popolare filo-Mosca della Regione.

"Tutte le vie di fuga sono state chiuse", ha aggiunto Miroshnik, che ha raccontato come alcuni di loro abbiano provato a contattare le truppe alleate e porre alcune condizioni. "È stato risposto loro – ha chiarito- che nessuna condizione verrà accettata: semplicemente gettino le armi e si consegnino". L'ambasciatore ha infine confermato la presenza di civili nei bunker della fabbrica, senza specificarne il numero. Secondo lui alcuni di loro sono riusciti a chiamare i parenti per dirgli che sono vivi e che stanno continuando a nascondersi nei rifugi.

Le forze russe, d'altronde, si consolidano nel Donbass. E sebbene Severodonetsk, Lysychansk e altre città dell'est stiano ancora in piedi e le truppe di Kiev abbiano contrattaccato a Kherson, nel sud, l'Ucraina sta perdendo la prima linea contro Mosca per mancanza di armi. L'amara constatazione arriva direttamente dall'intelligence ucraina, che rilancia l'appello agli occidentali a fornire le armi necessarie a Kiev per respingere l'invasione di Vladimir Putin. Appello al quale, a detta del governo di Volodymyr Zelensky, gli alleati risponderebbero sempre più lentamente e con minore generosità di quanto ci si aspettasse all'inizio.

"Questa è ormai una guerra di artiglieria. I fronti sono ora il luogo in cui si deciderà il futuro e noi stiamo perdendo", ha ammesso il vicecapo dell'intelligence di Kiev, Vadym Skibitsky, spiegando che "l'Ucraina ha un pezzo di artiglieria contro 10-15 pezzi russi". "I nostri partner occidentali ci hanno dato circa il 10% di quello che hanno loro. Noi utilizziamo da 5.000 a 6.000 proiettili al giorno – ha aggiunto- Abbiamo quasi esaurito le nostre munizioni e ora stiamo usando proiettili standard Nato da 155 calibri".

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