Serviranno 15 anni e 600 milioni di dollari per rimuovere tutte le macerie dalla Striscia di Gaza
Una flotta di un centinaio di camion impiegherebbe non meno di 15 anni a bonificare la Striscia di Gaza e rimuovere quasi 40 milioni di tonnellate di macerie, in un'operazione che costerebbe tra i 500 e i 600 milioni di dollari. Il calcolo è stato eseguito dalle Nazioni Unite, secondo cui la ricostruzione dell'enclave palestinese – distrutta da oltre nove mesi di incessanti bombardamenti – costituisce una sfida immensa che dovrà essere sostenuta dalla comunità internazionale.
Israele ha distrutto o danneggiato almeno 137.297 edifici a Gaza
Secondo la valutazione, pubblicata dal Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente e citata oggi dal Guardian, a Gaza sono stati danneggiati 137.297 edifici, più della metà del totale. Di questi, poco più di un quarto è stato distrutto, circa un decimo gravemente danneggiato e un terzo moderatamente danneggiato. Secondo lo studio dell'agenzia ONU per smaltire le macerie sarebbero necessarie discariche immense, che coprano una superficie compresa tra 250 e 500 ettari.
La ricostruzione di Gaza costerà almeno 40 miliardi di dollari
Lo scorso maggio, il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) ha affermato che la ricostruzione delle case distrutte durante la guerra a Gaza potrebbe richiedere fino al 2040 nello scenario più ottimistico, con una ricostruzione totale in tutto il territorio che costerebbe fino a 40 miliardi di dollari. Questa valutazione, pubblicata come parte di una campagna di raccolta fondi per una pianificazione anticipata della ricostruzione di Gaza, ha anche rilevato che il conflitto potrebbe ridurre i livelli di salute, istruzione e ricchezza nel territorio a quelli del 1980, cancellando 44 anni di sviluppo.
Proseguono i negoziati per un cessate il fuoco
Intanto, all'indomani dell'attacco israeliano alla scuola UNRWA di Nuseirat, in cui sono morte almeno 17 persone, un funzionario di Hamas citato da Reuters ha smentito l'intenzione del gruppo armato palestinese di abbandonare i negoziati per un cessate il fuoco. Anche funzionari di Tel Aviv hanno confermato che i dialoghi al Cairo e in Qatar continuano. Israele ieri ha fatto sapere di non aver ricevuto dai mediatori ancora alcuna comunicazione su un eventuale stop ai negoziati da parte di Hamas. Alcune fonti anonime della fazione hanno annunciato ieri il fermo dei colloqui ma altri hanno smentito le stesse dichiarazioni.
