Oregon, serial killer degli anni ’80 incastrato 30 anni dopo grazie a nuove tecnologie

Aveva beffato gli inquirenti dell'epoca riuscendo a farla franca dopo aver ucciso quattro giovani prostitute in strada, ma a distanza di circa trenta anni da quegli episodi ora il serial killer è stato identificato e arrestato dalla polizia grazie a nuovi esami possibili con le moderne tecnologie. Così è stato risolto negli Stati Uniti uno dei cosiddetti "cold case" che aveva messo in scacco gli agenti. I quattro casi di omicidi infatti erano rimasti irrisolti all'epoca dei fatti ed erano stati accantonati dopo alcuni anni per l'impossibilità di trovare una pista certa. La Cold Case Unit della polizia dello stato dell'Oregon, incaricata proprio di questi casi, però in questi mesi aveva ripreso in mano le indagini svolgendo nuove e approfondite analisi e accertamenti, possibili ora grazie alle nuove tecnologie.

Il risultato quindi ha portato all'identificazione del serial killer di prostitute che è stato arrestato dagli agenti giovedì scorso. Si tratta di un 55enne di Portland, Homer Lee Jackson, con precedenti per furto con scasso e possesso illegale di armi. L'uomo è accusato di aver ucciso la 14enne Angela Anderson, la 23enne Essie Jackson, la 19enne Tonja Harry, e la 29enne Latanga Watts, tutte giovani che si prostituivano in strada in un quartiere commerciale. Tutte furono strangolate negli anni '80 con lo stesso metodo e i loro corpi ritrovati all'aperto a parte quello di Anderson che fu ritrovato nella camera da letto di una casa sfitta. La Cold Case Unit dell'Oregon aveva ripreso in mano i loro casi circa 18 mesi fa analizzando i reperti con nuove tecniche non disponibili negli anni ottanta e arrivando infine al 55enne.