Sergei Loiko, giornalista russo che si è unito ai militari ucraini: “Putin ha distrutto la mia Russia”
Sergei Loiko, giornalista russo, ha lavorato per anni con il Los Angeles Times, raccontando per il quotidiano la realtà della Russia. Per il suo lavoro sulla Rivoluzione Maidan nel 2014 ha vinto un premio Overseas Press Club. Nel 2015 ha ricevuto il premio per il miglior reportage dal Los Angeles Times per i servizi realizzati sulle rivolte nel Donbass nel 2014. Adesso il reporter ha deciso di unirsi alle forze armate ucraine con la volontà di combattere Putin. L'ultima volta che ha scritto per il Los Angeles Times è stata nel 2020, poi ha cambiato strada. "Se torno a casa sarò processato come traditore, finirò dietro le sbarre per almeno 15 anni" ha raccontato il cronista a Rolling Stones.
Il giornalista ha registrato un video con indosso elmetto da combattimento e giubbotto mimetico poi pubblicato su Youtube. Nel filmato ha invitato "persone da tutto il mondo a unirsi all'Ucraina in questa lotta". "Mi chiamo Sergei Loiko, ho 69 anni e sono russo. Scrivo per il Los Angeles Times da 27 anni – spiega nel filmato – e ho visto molte guerre in questo modo, ma non mi sono mai schierato. Questa volta è diverso. Non sono qui come reporter ma come combattente". Il filmato è stato poi rimosso da Youtube per via di alcune rimostranze di colleghi giornalisti, ma è stato condiviso da diversi altri canali. Secondo il cronista, la sua volontà di schierarsi ha reso il suo ritorno a Mosca impossibile sotto il governo di Putin. "Mi sono unito alla guerra nella speranza che Putin perda il potere " ha ribadito, aggiungendo poi di voler "uccidere il presidente russo".
"Putin voleva prendere Kiev e rovesciarne il governo – ha detto il giornalista alla redazione di Rolling Stones che lo ha intervistato -. Il suo piano è stato un disastro. Adesso però la città è deserta: circa un milione di persone ha lasciato Kiev. Prima era una città molto vivace. Da russo e da giornalista, ho capito che questa guerra è diversa. Nel 2014 ho capito di essere davanti a un conflitto che mi ha messo davanti a una scelta, perché c'era il bianco e il nero. Nel 2014 la Russia ha aggredito l'Ucraina, ha preso la Crimea e poi il Donbass. L'ha riempito di carri armati e ha addestrato la milizia locale. Questa guerra parte da lì e ha radici chiarissime. Sono arrivato in Ucraina una settimana prima che esplodesse il conflitto. Avrei dovuto essere operato a causa di un cancro, ma ho rimandato per essere qui".
Secondo Loiko, il piano di invasione dell'Ucraina è fallito e ha portato Putin a distruggere lentamente anche la Russia. "Ha devastato il mio Paese, ma si sta scavando la fossa da solo. Non so quale sarà l'esito della guerra, ma di fatto la Russia ha già perso e ha perso Putin. Sono malato, sto morendo, quindi mi sono detto "al diavolo, devo prendere posizione" e così ho fatto". Loiko ha già combattuto per le forze speciali in Russia, l'unità che proteggeva la base missilistica nucleare al confine con la Cina nel 1974. "Ho una certa padronanza delle armi per questo motivo – ha spiegato il reporter – e ho deciso adesso di metterla al servizio di quello che reputo giusto".