Sequestro in Algeria, sono vivi i tre cooperanti
Sono vivi e sono nelle mani di un gruppo legato ad Al Qaeda del Maghreb islamico (AQMI): queste le notizie su Rossella Urru, Ainhoa Fernández de Rincón ed Enric Gonyalons riferite da un mediatore. Rossella Urru, originaria di Samugheo in Sardegna, ha 27 anni, da due lavora nel campo profughi Saharawi di Rabuni come rappresentante per il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli.
Assieme a lei, lo scorso 23 ottobre sono stati sequestrati altri due cooperanti spagnoli Ainhoa Fernández de Rincón dell'associazione Amici del popolo Saharawi Extremadura ed Enric Gonyalons appartenente all'associazione spagnola Mundubat. Il mediatore, che si troverebbe in un paese dell'Africa occidentale, oltre a rassicurare sulle condizioni di salute dei tre, ha riferito che i rapitori non hanno ancora fatto conoscere le proprie richieste.
La medesima fonte ha smentito l'esistenza di un commando armato che si sarebbe introdotto nel campo dove i tre cooperanti lavoravano: complici sul posto e simpatizzanti avrebbero indicato al gruppo il luogo in cui avrebbero trovato armi ed ostaggi, mentre due uomini armati con l'uniforme del Fronte Polisario, movimento politico che mira all'autodeterminazione del popolo Saharawi, rivendicando l'indipendenza del Sahara occidentale dal Marocco, avrebbero lasciato passare i mezzi su cui si trovavano i sequestratori.
Nel frattempo, di poche ore fa, la notizia dell'arresto ieri, da parte dell'esercito, di quattro persone sospettate di avere legami con i rapitori di Rossella Urru e degli altri, in diverse provincie dell'Algeria. Un grande dispiegamento di soldati si sta muovendo in tutto il paese in cerca di tracce, al seguito di numerose segnalazioni, anche se va sottolineato che le probabilità che i tre ostaggi con i propri rapitori siano ancora in Algeria sono piuttosto basse.
E mentre il Fronte Polisario continua a sostenere, come detto anche in un primo momento, che il gruppo terrorista si troverebbe in Mali, da un funzionario di quel paese è arrivata una dura smentita; proprio i Tuareg del Mali hanno, inoltre, fatto pervenire giorni fa un messaggio di solidarietà alla famiglia di Rossella Urru in Sardegna.