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Sequestra gli iPad alle figlie, la polizia inglese li localizza e arresta la donna per furto: “Assurdo”

Alla base di tutto una denuncia di un possibile furto da parte di un uomo la cui identità non è stata rivelata. La polizia ha avviato un’attività di ricerca dei dispositivi localizzandoli a casa della mamma della 50enne. La donna è stata arrestata e messa in cella per sette ore: “Sono riusciti a mandare una volante anche a scuola dei miei figli per una segnalazione di furto completamente falsa”
A cura di Antonio Palma
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Un'insegnante di storia  ritannica, la 50enne Vanessa Brown , è stata prelevata in casa sua dalla polizia inglese e arrestata con l'accusa di furto solo perché  aveva confiscato gli iPad alle figlie. La donna ha trascorso sette ore e mezza in una cella di sicurezza dove le sono state scattate foto segnaletiche e prese le impronte digitali prima che la polizia riconoscesse l'errore rimandandola a casa.

"Un trauma che fatico a raccontare" ha spiegato la donna ai giornali britannici denunciando pubblicamente l'assurda storia avvenuta alla fine del marzo scorso a Staines. Alla base di tutto una denuncia da parte di un uomo la cui identità non è stata rivelata.  La polizia del Surrey infatti ha dichiarato che l'operazione è iniziata dopo che un uomo sulla quarantina ha segnalato un possibile furto, il 26 marzo.

La polizia ha avviato un'attività di ricerca dei dispositivi localizzandoli a casa della mamma della 50enne. Quindi si sono presentati sul posto e hanno arrestato la donna portandola in cella prima di scoprire che i tablet erano delle due figlie. "È stato assolutamente poco professionale. Si rivolgevano a mia madre, che ha più di 80 anni, come se fosse una criminale. In nessun momento gli agenti hanno pensato: Forse è una reazione un po' esagerata" ha commentato la donna.

Solo dopo ore la polizia ha accertato che i due dispositivi appartenevano alle sue figlie e che la signora Brown li aveva semplicemente confiscati per incoraggiarle a concentrarsi sui compiti scolastici. Nel frattempo però la donna è stata portata alla stazione di polizia, dove è stata perquisita, le sono state prese le impronte digitali e scattate delle foto segnaletiche prima di essere rinchiusa in una cella di polizia per diverse ore.

Non solo, la polizia del Surrey ha anche inviato degli agenti alla scuola delle figlie, facendo uscire le minori dalla classe per interrogarle. "Sono riusciti a mandare una volante della polizia con degli agenti alla scuola dei miei figli, sono riusciti a mandare un'altra volante o due per arrestarmi… So che la gente segnala furti, aggressioni e crimini molto violenti e non ricevono risposta per giorni" ha dichiarato la donna, aggiungendo: "Non riesco a capire perché il mio arresto sia avvenuto in così poco tempo, forse meno di un'ora. Tutte queste auto della polizia e questi agenti sono entrati in azione per una segnalazione di furto completamente falsa".

La donna sospetta che la segnalazione sia partita da qualche suo ex visto che negli ultimi anni è stata coinvolta in accese discussioni con due uomini diversi, dopo la fine delle loro relazioni, tra cui quella con il padre dei suoi figli. Alla fine fortunatamente è stata riportata a casa, ma solo dopo un calvario durato 12 ore.

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