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Islam e politica, sondaggio nel Maghreb sorprende: la grande maggioranza li vuole separati

Per ogni musulmano, l’Islam è molto importante in tutti gli ambiti della vita di tutti i giorni. Se questo è un dato di fatto inconfutabile, un altro dato di fatto verificabile è la volontà, sempre più diffusa, di affermare una separazione tra politica e religione.
A cura di Ismahan Hassen
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Per ogni musulmano, l'Islam è molto importante in tutti gli ambiti della vita di tutti i giorni. Se questo è un dato di fatto inconfutabile, indipendentemente dalle modalità con cui ciascun credente pratica la religione ogni giorno, un altro dato di fatto verificabile è la volontà, sempre più diffusa, di affermare una separazione tra politica e religione.

Il Maghreb, la sponda su del Mediterraneo così vicina alla “laica Europa”, è la parte della umma islamica che più di tutte manifesta questa volontà.

Secondo uno studio dall’Istituto Sigma, in collaborazione con l'Osservatorio arabo delle religioni e delle libertà e la Fondazione Konrad Adenauer, nonostante tutta la popolazione maghrebina leghi la religione alle pratiche quotidiane, la stragrande maggioranza di essa non esita a sostiene la necessità di una separazione tra religione e politica.

No all’Islam politico

Il sondaggio, condotto telefonicamente su un campione di 1.000 cittadini maggiorenni in ciascuno dei cinque paesi presi in esame (Marocco, Libia, Algeria, Tunisia e Egitto), ha evidenziato che la maggior parte degli abitanti dei cinque paesi nordafricani, pur riconoscendo l'importanza dell'Islam nella vita quotidiana, si dice a favore della separazione tra religione e politica perché stanco delle interferenze degli imam nella società e perché riscontra che l'Islam politico abbia un impatto negativo sulla vita dei singoli cittadini, interferendo con le loro libertà individuali .

Conservatori sì, ma…

In cima alla lista di questi paesi, c’è la Tunisia con il 72,8% della popolazione contraria al ruolo che l’Islam politico ha avuto nel paese, perché colpevole di aver danneggiato irrimediabilmente l’immagine della Tunisia come uno dei paesi arabo-musulmani più aperti e progressisti della umma islamica. A seguire ci sono poi Egitto, Libia, Algeria e Marocco che, pur rivendicando più o meno fortemente l’aderenza alla sharia (la legge islamica), e manifestando quindi un maggiore conservatorismo, si sono pronunciati a favore della separazione tra politica e credo religioso, per un miglioramento delle condizioni di entrambe le sfere.

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© Schermata di Sigma Conseil, Ufficio di Studi e statistica per il Maghreb

E l’estremismo religioso?

Chiamati anche a definire cos’è per loro l’estremismo religioso, gli abitanti dei cinque paesi del Nord Africa hanno manifestato a questo proposito un diverso grado di inquietudine. Definendolo in maniera quasi unanime come una “calunnia” e un’interpretazione totalmente sbagliata dell'Islam, tutti gli intervistati hanno fanno riferimento all’ISIS, prendendolo come esempio lampante di calunnia dell’Islam. Nonostante la maggior parte degli intervistati lo abbia definito come terrorismo, barbarie e si sia dissociato fermamente da esso, non è però mancata l’opinione di chi ha identificato come causa della radicalizzazione e dell’aderenza all’estremismo religioso, la presenza di tassi di disoccupazione e povertà elevati in tutti e cinque i paesi presi in esame.

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© Schermata di Sigma Conseil, Ufficio di Studi e statistica per il Maghreb

L’ambiguità del rapporto con la religione

Resta di fondo una certa ambiguità nella relazione che i cittadini dei cinque paesi del Maghreb hanno con la religione. In Nord Africa, la popolazione resta molto attaccato alle pratiche religiose, soprattutto alla preghiera e al digiuno nel periodo di Ramadan. Tuttavia, allo stesso tempo la religione viene vista come una questione individuale poiché la stragrande maggioranza degli intervistati ha decisamente affermato che, qualunque sia la loro religione, i cittadini di un paese devono avere gli stessi diritti.

I confini di questo sentimento che, come tutte le credenze religiose, si basa su dogmi, sono inclini alla tolleranza quindi, pur senza indietreggiare sull’importanza pratica che l’Islam ha nella vita quotidiana di tutti i credenti.

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