Senato, Monti riferisce sull’Ue. E da Pdl, Pd e Terzo Polo arriva una mozione comune
Oggi a Palazzo Madama verrà discussa e votata una mozione unitaria firmata dai capigruppo del Popolo della Libertà, Partito Democratico e Terzo Polo. I partiti che sorreggono il governo Monti intendono dare nuovo sostegno al Presidente del Consiglio in vista del delicato vertice del 30 gennaio con gli altri capi di Stato e di governo europei, e per questo motivo hanno delineato alcuni obiettivi fondamentali cui tendere.
Per Pdl, Pd e Terzo Polo è necessario rafforzare ruolo dell'Italia in Europa, operare per "ridurre il peso del metodo intergovernativo in favore di un rilancio di una visione federale dell'Europa" e, in particolar modo, rivendicare gli sforzi e i sacrifici che il nostro Paese s'è sobbarcato per risanare i conti pubblici e per stimolare la crescita.
Il testo suggerisce poi la creazione di un'agenzia di rating europea, al fine di demolire l'oligopolio del settore che fa capo a Fitch, Standard & Poor's e Moody's. Chiesta anche una certa attenzione per l'introduzione della cosiddetta Tobin Tax (tassa sulle transazioni finanziarie), auspicando che la sua applicazione coinvolga tutti paesi membri dell'Unione Europea. Oltre alla mozione congiunta di Pdl, Pd e Terzo Polo, il Senato sarà chiamato a pronunciarsi sulle mozioni singole di Lega, Idv, Radicali e Coesione nazionale-Grande sud.
L'intervento di Mario Monti
Il Presidente del Consiglio Mario Monti ha appena terminato il sui intervento a Palazzo Madama, a seguito del quale verranno discusse e votate le mozioni. Monti ha informato l'aula su quanto sta accadendo in ambito europeo e sugli orientamenti del governo in tal senso. "Sono stato invitato ieri, all'Ecofin, dalla presidente danese ad aprire la discussione sul semestre europeo con la richiesta di mostrare il caso italiano come esempio già ora significativo di una politica economica forte" ha dichiarato Monti, spiegando poi che "i contorni per una via di uscita dalla crisi cominciano a prendere forma". Il professore ha confermato per l'Italia è necessario "dotare il fondo europeo di salvaguardia finanziaria e il futuro fondo di stabilità di risorse adeguate e di una governance e non circondata da vincoli e cavilli".
