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“Sembra Alcatraz”, i richiedenti asilo descrivono la vita su una chiatta galleggiante in Uk

I primi migranti ospiti della contestatissima chiatta galleggiane Bibby Stockholm, in Inghilterra, descrivono la nuova vita a bordo dopo il trasferimento forzato. “Sembra una prigione” spiegano alcuni di loro.
A cura di Antonio Palma
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"Il rumore delle serrature e dei controlli di sicurezza mi dà la sensazione di entrare nella prigione di Alcatraz", così uno dei primi migranti ospiti della contestatissima chiatta galleggiane Bibby Stockholm, in Inghilterra, descrive la nuova vita a bordo dopo il trasferimento forzato. L'uomo fa parte dei primi 50 richiedenti asilo trasferiti sulla piattaforma galleggiante questa settimana dopo continui di rinvii.

I migranti, individuati tra gli adulti tra i 18 e i 65 anni, saranno ospitati sulla chiatta a tre piani, appositamente allestita, in attesa dell'esito della loro domanda di asilo, come prevede la nuova legge voluta dal governo conservatore inglese. Una scelta fortemente contestata da opposizione politica e associazioni per i diritti umani che denunciano le condizioni di vita che si troverebbero a dover affrontare per lungo tempo i migranti nel caso di lungaggini burocratiche.

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"Sembra una prigione, la chiatta ha cancelli di ingresso e di uscita, e ad alcune ore specifiche, dobbiamo prendere un autobus, e dopo aver percorso una lunga distanza, andiamo in un posto dove possiamo camminare. Ci sentiamo molto male" ha confermato uno dei primi ospiti della struttura galleggiante. A differenza degli alloggi in cui erano prima, a bordo del Bibby Stockholm ci sono vigilantese24 ore su 24 all'inigresso e ai richiedenti asilo vengono rilasciate carte magnetiche e devono passare attraverso controlli di sicurezza in stile aeroporto per salire e scendere.

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“Queste chiatte sembrano prigioni dell'era vittoriana, il Bibby Stockholm è un modo assolutamente vergognoso per ospitare persone che sono fuggite dal terrore, dai conflitti e dalle persecuzioni. È probabile che ospitare le persone su una chiatta galleggiante sia traumatizzante per loro e dovrebbero esserci maggiori preoccupazioni sul confinare ogni persona in alloggi delle dimensioni tipiche di un parcheggio per auto" denuncia Amnesty International UK.

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Altri due richiedenti asilo a bordo della chiatta hanno affermato però alla bbc che "il cibo è buono" e hanno descritto le stanze come "piccole, ma carine, pulite e ordinate". Hanno anche descritto una palestra e una sala TV a bordo. Tutti però ricordano che non è stata una scelta ma una imposizione.

"Questo segna un ulteriore passo avanti nel lavoro del governo per proporre opzioni di alloggio alternative come parte del suo impegno a ridurre l'uso di hotel costosi e nel passare a un sistema più ordinato e sostenibile che sia più gestibile per le comunità locali” sostiene il Ministero dell'Interno che entro l'autunno mira a ospitare circa 3.000 richiedenti asilo in luoghi che non sono hotel, come la chiatta e gli ex siti militari nel Paese.

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